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Omicidi a Senigallia – 6° Puntata

Di David Oslo

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Anna
Quel giorno e i giorni successivi sandro usci’ solo per procurarsi un po’ di cibo,incapace di affrontare cio’ che le persone per bene affrontavano tutti i giorni con ilsorriso sulla bocca, la vita.Ora che finalmente aveva riacquistato la liberta’ si sentiva desolatamente solo.L’avvocato gli aveva assicurato che nel volgere di qualche settimana avrebbe potutovedere la figlia, e questa era gia’ una consolazione , ma cio’ che gli mancava era lapresenza della moglie , sebbene fosse stata la causa principale della sua rovina ne eraancora innamorato.Disteso sul letto con una bottiglia di gin a portata di mano riando’ al giorno in cuiscopri’ l’hobby segreto della moglie , il gioco d’azzardo.In un primo momento trovo’ affascinante che quella splendida creatura che avevasposato, sapesse battersi al tavolo da gioco con estrema freddezza alla pari deigiocatori maschi .Sperava che per anna il gioco fosse solo un diversivo eccitante in cui esercitarel’autocontrollo. L’impresa di costruzioni andava bene e se di tanto in tanto anna perdeva qualche somma di modesta entita’ non era un dramma.Poi tutto precipito’. Anna gli aveva mentito. Si era indebitata in un giro di strozzini per una somma enorme. Per qualche giorno gli sembro’ di impazzire . Alla fine dovette capitolare di fronte all’impossibilita’ estinguere l’enorme scopertodilazionando i pagamenti. Dovette vendere tutto.Incredibilmente nel giro di qualche mese da modesto ma stimato imprenditoredivenne un fallito pieno di debiti. Chissa’ qualcun altro avrebbe reagito in modo diverso, ma lui pur di non rinunciare a quei gelidi occhi azzurri che si liquefacevano solo dopo uno stressante orgasmo facendolo impazzire di piacere, era disposto a tutto,anche a ricominciare daccapo. Solo che questa volta avrebbe barato non sarebbe andato piu’ a elemosinare da qualche spocchioso direttore di banca i soldi per mettere insieme di nuovo la baracca , avrebbe affrontato il domani come faceva anna,tentando la fortuna, ma stavolta con le armi in pugno.Al poligono dove andava regolarmente a esercitarsi con la pistola, e un po’ per giocoe un po’ per davvero propose ad altri due affamati di denaro quanto o piu’ di lui laprima rapina.Con tanta fortuna e molta paura ando’ tutto liscio. Il bottino da dividere fu modesto ma il morale ando’ alle stelle.Per anna non era cambiato quasi niente. Le aveva raccontato di aver ripreso i contatti con la ditta di mezzi d’opera stradali con cui lavorava prima e di aver gia’ in vista qualche buon contratto.L’unico inconveniente era che doveva assentarsi per diversi giorn per visitare iprobabili clienti fuori provincia. Erano invece i sopralluoghi che faceva con i complici prima di effettuare un colpo.Per la prima volta nella sua vita si era sentito forte senza timore per il futuro, e aletto il corpo levigato e lunare di sua moglie aveva accompagnato quasi subitol’incalzare violento del suoi colpi, mentre la bionda massa dei fluenti capelli si erascomposta ondeggiando, coprendo e scoprendo il bellissimo volto gia’ distortodall’orgasmo incombente.La fortuna comincio’ a girargli le spalle quando la guardia giurata davantiall’ennesima banca tento’ di reagire, e uno dei complici sparo’. Perche’ non fu il colpo a mandare all’altro mondo il milite , infatti il proiettile lo colpi’ alla gamba, fu invece il cuore a non reggere l’urto dell’emozione facendolo crollare a terra. Ma al giudice non interesso’ che quel poveruomo non era morto per un colpo di rivoltella, i resposabili morali erano i rapinatori che gli avevamo provocato quell’infarto da cuiforse, se prontamente soccoso si sarebbe salvato . Cosi’ al processo gli tirarono anche l’omicidio della guardia giurata.L’avvocato fu abilissimo nel rimescolare le carte e dare solo scartine all’accusa ma ilcosto di quella partita lo dissanguo’.La lunga sorsata gli brucio’ la gola, le successive lo fecero piangere , poifortunatamente si addormento’.Il mattino seguente era uno straccio , ma aveva preso una decisione avrebbetelefonato a reno per chiedergli aiuto. Aveva bisogno di lavorare e se il fratello avesse voluto con le conoscenze che aveva fra i trasportatori poteva favorirlo.Reno che riteneva il fratello un debole dopo qualche tentennamento piu che altroformale, accetto’ di incontrarlo.Per quante ne avesse combinate era sempre suo fratello. Mise subito in chiaro che si sarebbero incontrati senza tanta pubblicita’.Voleva evitare il piu’ possibile le chiacchere e soprattutto non voleva che i carabinieri si interessassero a questo riavvicinamento altrimenti ogni tanto li avrebbeavuti fra i piedi a fargli un sacco di domande, come era capitato quando suo fratelloera stato arrestato.Neanche a evelin avrebbe detto niente , almeno per il momento.Reno era innamorato della nipotina e forse questa era la grande occasione perstrapparla dalle mani di quei due falliti che non avrebbero potuto dare mai a quellacreatura un sicuro avvenire.Anche ad evelin avrebbe fatto bene avere per casa la nipotina, perche’ a reno ilfanatismo religioso della moglie e l’assidua presenza di quella suora a casa sua nonpiaceva per niente. Era convinto che la religiosa mirasse al denaro e niente altro ,ed era altrettanto sicuro che prima o dopo la moglie si facesse convincere da quella sanguisuga a fare qualche elargizione di troppo.Dopo qualche giorno reno e il fratello si incontrarono di buon mattino alla stazione diFeno una localita’ balneare a qualche kilometro di distanza. Dopo il fraterno e sincero abbraccio che i due si scambiarono con autentica emozione , sandro prese posto nella macchina del fratello, mentre quest’ultimo dopo essersi passato il dorso della mano sugli occhi asciugandosi alla meglio le lacrime ,aveva ingranato lamarcia dirigendosi verso il lungomare a quell’ora ancora deserto.Non ci era voluto molto per trovare un’intesa. Reno avrebbe fatto da garante perl’acquisto di un autocarro , un buon usato , anticipando la prima rata. Poi avrebbe proposto sandro come trasportatore a una delle tante cooperative ortofrutticole della zona sempre a caccia di padroncini disposti a viaggiare a ogni condizione. Non era un lavoro nuovo per Sandro lo aveva fatto molti anni addietro quando con quellavoro era riuscito a mettere da parte un po’ di soldi .Se non avesse incontrato Anna avrebbe continuato a fare il trasportatore , come ilfratello.Passarono alcuni giorni in cui reno si dette da fare . Ando’ in romagna per trovareun buon usato. In quella regione notoriamente si concentra il maggior numero di aziende ortofrutticole dell’intero territorio nazionale . Questa attivita’ ha incrementato la nascita di officine meccaniche , concessionarie di autocarri, gommisti, ellettrauto ecc…e un florido mercato dell’usato, dove a saper cercare vi era sempre la buona occasione da cogliere al volo. A reno poi piaceva far valere la sua esperienza di camionista per contrattare sul prezzo facendo intendere al rivenditore che la vendita di un mezzo doveva essere un contratto vantaggioso per entrambi.Dopo un paio di settimane reno aveva concluso l’affare. Telefono’ al fratello invitandolo non a casa ma nel capanno dell’orto dove al riparo da occhi indiscreti avrebbe definito i dettagli di tutta la pratica.Avrebbe consegnato al fratello la somma di denaro necessaria da versare comeanticipo , e per far fronte alla scadenza della prima rata.Anche se aveva condotto in prima persona le trattative per l’acquisto del mezzo innessun documento ufficiale doveva apparire il suo nome.L’intestatario del mezzo doveva essere chi pagava le rate cioe’ sandro.
……continua domani

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Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 6 agosto, 2004 
alle ore 18:51
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