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Dove si puo’ far festa e dove no

Il Comune fissa nuove regole

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Se il buon giorno si vede dal mattino, sulla spiagga di velluto pare proprio che questa sarà un’estate all’insegna della pacificazione tra il popolo del sole e quello della luna. Poche sono infatti state le richieste di interventi contro i locali fracassoni. Ma la pace tra albergatori e gestore di locali durerà? E fino a quando? Anche per scongiurare in futuro polemiche e liti, il Comune dà il via alla zonizzazione acustica, il nuovo piano di tutela dall’inquinamento acustico che suddivide il territorio comunale in sei aree soggette a limiti in termini di emissioni acustiche ben precise. Ieri sera in Consiglio Comunale è stata presentata dagli assessori all’Urbanistica Francesco Stefanelli e alle Politiche Ambientali Simone Ceresoni la prima fase del progetto che deve essere approvato entro luglio. Una novità assoluta sul fronte della lotta all’inquinamento acustico che include Senigallia nell’esigua fetta di Comuni italiani, pari al 18%, che hanno predisposto un piano di zonizzazione secondo le indicazioni della legge nazionale. “Secondo la legge nazionale e seguendo i criteri impartiti dalle susseguenti leggi regionali tra cui la legge quadro sull’inquinamento acustico che impone ai Comuni con più di 30 mila abitanti di dotarsi di un piano di zonizzazione, siamo arrivati alla predisposizione di questo documento che rappresenta però solo la prima fase di un progetto più ampio che procede per tappe – spiega l’assessore Francesco Stefanelli – Il piano di zonizzazione è di fatto un atto di programmazione urbanistica ed è legato al Prg”. La classificazione acustica del territorio comunale in questa prima fase di fatto non produce ancora effetti ma è propedeutico alle due fasi successive del piano che sono strettamente interdipendenti. “Dalla zonizzazione passeremo alla misurazione fonometrica spazio temporale che misura la rispondenza tra ciò che prevede il piano e le emissioni acustiche-prosegue infatti Stefanelli – a laddove il rispetto dei limiti non dovesse esserci scatterebbe la terza fase con il piano di risanamento che stabilisce che la fonte di rumore deve adeguarsi al rispetto dei limiti di decibel”. La divisione del territorio in aree protette, residenziali, miste, ad intensa attività umana, prevalentemente industriali ed esclusivamente industriali, rappresenta una garanzia di tutela dall’inquinamento acustico. “La zonizzazione implica anche il rispetto dei limiti in termini di decibel che verranno stabili, diversi, ovviamente, per le diverse fasce del territorio- sottolinea Ceresoni – Il nostro territorio è fortemente condizionato dalla presenza di tre tracciati viari quali la strada statale, la ferrovia e l’autostrada che incidono pesantemente sull’inquinamento acustico”. La classificazione tiene conto delle caratteristiche e della vocazione delle varie zone del territorio comunale. “Le fasce più protette logicamente saranno quelle dove la quiete rappresenta un elemento di base come ospedali e scuole e quelle residenziali – aggiunge Ceresoni – In questi casi i limiti di emissioni acustiche saranno molto rigorosi”.
di Giulia Mancinelli

Pubblicato Mercoledì 7 luglio, 2004 
alle ore 11:15
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