Le strutture ci sono, il personale no. E’ il fattore umano il grande problema della sanità senigalliese. Se da una parte è vero che l’ospedale cittadino è riuscito a savarsi dai tagli regionali alla sanità, dall’altra parte non sono stati risolti gli atavici problemi di carenza d’organico. Mancano i medici, mancano gli infermieri, mancano i tecnici di radiologia e manca il personale ausiliario. Per alcune categorie sono stati indetti i bandi di concorso per nuove assunzioni, ma prima di settembre è impossibile l’arrivo di nuovo personale. Il problema ha praticamente bloccato il servizio di radiologia, e anche pronto soccorso e alcuni reparti sono in sofferenza. Si profilano per molti lavoratori del personale ferie ridotte e straordinarì a go go. Non mancano neanche le soluzioni estemporanee come quella dell’assunzione di una quindicina di infermieri peruviani per coprire alcuni turni nei prossimi mesi estivi. E’ proprio l’estate a preoccupare, visto che con l’arrivo dei turisti la popolazione cittadina aumenta del 50% abbondante. Nel recente incontro tra Sergio Giacchetti (Cgil), Maurizio Andreolini (Cisl) e Renzo Perticaroli (Uil) con Mario Molinari (direttore di zona) si è parlato di tutti questi problemi anche per pianificare il futuro della sanità senigalliese. Non solo brutte notizie comunque: "La direzione-scrivono i sindacati – ci ha confermato l’inizio dei lavori nella palazzina del Ced e comunicato il via alle opere di ampliamento al pronto soccorso. Il direttore di zona si è dimostrato anche ottimista sia per quello che concerne il completamento del monoblocco i cui lavori dopo un lungo periodo di stop dovrebbero riprendere presto, sia per ciò che concerne la risonanza magnetica che nei primi mesi del 2005 dovrebbe entrare in funzione". Altro grave problema affrontato oltre a quello del servizio di radiologia, è quello relativo al progetto d’istituzione di una nuova Rsa a Senigallia. "Quello della Rsa è un tasto dolente – commentano Cgil, Cisl e Uil -. Visto il nuovo orientamento della Regione, infatti, difficilmente si potrà avere una Rsa di 40 posti letto così come originariamente previsto e che forse avremmo già potuto avere da tempo se qualche anno fa non fossero state fatte alcune scelte politiche. Ora bisognerà adoperarsi per individuare soluzioni che permettano comunque di dare alcu-ne risposte importanti ai cittadini come ad esempio una residenza sanitaria riabilitativa".
di Marco Benarrivo