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Primo maggio 2004

La grande festa del lavoro

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clicca per ingrandireCi ricorderemo di questo 1 maggio 2004, una festa su cui incombe l’incubo di tre ostaggi italiani appesi ad una speranza, la speranza che le nostre voci contro la guerra giungano fino a loro.
Ci ricorderemo di questo primo maggio, perche’ ho rivisto la polizia picchiare gli operai.
Ci ricorderemo di questo primo maggio, perche’ la dignita’ dei lavoratori e i lori diritti faticosamente conquistati, vengono attaccati ogni giorno in nome di un progresso economico che e’ solo prevaricazione ed arroganza, in nome di una flessibilita’ selvaggia che ci rende tutti piu’ soli e piu’ insicuri.
Era sabato anche il 1 maggio 1886, quando negli Stati Uniti la “Federation Trade and Labor Unions”, proclamo’ i primi scioperi per la riduzione dell’orario di lavoro.Le agitazioni provocarono diversi scontri con la polizia, ed a Chicago, dopo una manifestazione con oltre 80 mila persone, i morti furono 11 ed un centinaio i feriti.
Fu cosi’ che la giornata del 1 maggio divenne il simbolo ed il ricordo di quelle morti.Nel 1890 divenne Festa del Lavoro in tutta Europa, tranne che in Italia, dove, sotto il governo Crispi, pote’ essere celebrata solo l’anno dopo, ma costò morti e feriti per gli scontri con la polizia.Dal 1891 fino all’avvento del fascismo, il significato della festa del lavoro, da lotta per i diritti dei lavoratori, si allarga ai grandi temi dei diritti civili e della politica internazionale del Paese.Mussolini ne aboli’ le celebrazioni che ripresero nel 1945 dopo la Liberazione.
Resta memorabile per la sua tragicita’ ed ambiguita’ tanto da essere definita, in certe interpretazioni, come prima strage di Stato, la Festa del 1947 di Portella della Ginestra, dove durante la manifestazione di braccianti i banditi di Salvatore Giuliano spararono sulla folla uccidendo 11 persone.
Tutto questo perche’ un popolo senza memoria e’ un popolo che non sara’ mai libero.
Perche’ mai come oggi il Paese intero ha bisogno della forza, dell’unita’, del coraggio, di quelli che come noi ci "credono ancora".

Maria Pettinari
Pubblicato Venerdì 30 aprile, 2004 
alle ore 10:49
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