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La rivolta degli “oscurati” da Sky

Continuano a moltiplicarsi i casi di quanti non ricevono i programmi della televisione a pagamento

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Esplode il caso "Sky" e adesso a costituire un fronte compatto, contro il fenomeno dell’improvviso oscuramento, sono ben cinque gestori di locali pubblici che ieri hanno incontrato l’avvocato Gabriele Galli per disporre una diffida collettiva. Ma non è tutto perché dopo l’interessamento di Striscia la Notizia la protesta, approdata anche agli avvocati di AltroConsumo, arriverà a "Mi Manda RaiTre". "Ho ricevuto le telefonate di altri colleghi – spiega Marco Quattrini del Blu Bar-, che avevano letto l’articolo e che si trovavano nella mia stessa condizione, così abbiamo deciso di unire le forze". In tutti i cinque casi la storia è identica: giovedì 15 aprile è venuto a mancare il segnale a causa di un mancato pagamento che in realtà era stato effettuato. Al Blu Bar di Marzocca, il primo a denunciare l’accaduto, si sono aggiunti il Seve Bar di Marina di Montemarciano, l’AirFood di Pianello d’Ostra, Bar Fraboni di Senigallia e un bar di Centocroci. Quando abbiamo telefonato ci hanno detto che lasciando la carta di credito avremmo potuto riavere subito il segnale – aggiunge Quattrini -, ma visto che avevamo già pagato la mensilità non abbiamo accettato e quindi siamo ancora oscurati". Solo il proprietario del bar di Pianello ha lasciato gli estremi della carta di credito ed ha riottenuto il segnale, pagandolo profumatamente, infatti adesso può guardare i programmi di Sky dopo aver versato per ben due volte l’abbonamento di aprile.A nulla sono valsi i tentativi per` dimostrare i pagamenti avvenuti, inviando via fax le ricevute delle banche alla sede amministrativa di Sky. "A questo punto mi sembra evidente che si tratta di una mezza truffa-aggiunge Sandrino Cesaretti del Seve Bar di Marina-, perché solo se dai la carta di credito ti ridanno il segnale. Io avevo già pagato in anticipo fino al mese di maggio compreso e mi hanno oscurato lo stesso ed ogni volta che ho telefonato mi hanno messo in attesa per più di mezz’ora". C’è anche dell’altro. "A casa abbiamo fatto l’abbonamento per il Gioco Calcio – spiega Anna Quattrini – che non è più attivo dal mese di febbraio e nonostante la disdetta ci hanno risposto che dobbiamo continuare a pagare le mensilità fino a settembre, quando scadrà il contratto". La famiglia Quattrini, e chissà quante altre, continua a versare 37 euro al mese senza usufruire di un servizio che non esiste più da due mesi.
di s.m.

Pubblicato Mercoledì 21 aprile, 2004 
alle ore 11:28
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