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“Fiumi, pulizia inadeguata”

Gli "ispettori" del Gsa criticano l'intervento della Provincia

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Gli “ispettori” del gruppo Società Ambiente passano al setaccio i fiumi Misa e Nevola e definiscono inadeguato l’intervento eseguito dalla provincia. Un giro di controllo voluto sia dal gruppo che dall’associazione Pro Natura Marce. “Nei mesi scorsi sono stati eseguiti da parte di volontari dei lavori di taglio della vegetazione”, spiegano.”Avvenuto nel tratto della confluenza dei fiumi Misa e Nevola. Nostri soci si sono recati in quella zona documentando gravi carenze nei lavori effettuati”.Oltre ad una relazione, che sarebbe già stata inviata alla Provincia di Ancona, gli operatori hanno anche scattato alcune fotografie che sono state messe in rete sul sito www.gsa-senigallia.it Lo scopo di questa perlustrazione era quello di accertare la validità del lavoro svolto lungo i corsi fluviali dell’entroterra senigalliese che da tempo sarebbero diventati meta di passeggiate per gli amanti delle gite all’aria aperta.I due sodalizi sostengono che in molti tratti dei fiumi vi sarebbero “ramaglie e altro materiale ligneo di risulta dei tagli che abbandonati in alveo e nei tratti prospicienti. A questi si aggiungerebbero “la presenza in alveo di tronchi di grandi dimensioni forse lasciati da precedenti piene. Situazioni che sono vietate dalla legge e recano gravi pregiudizi al deflusso idrico in caso di piene, intasando i ponti con grave rischio di alluvione e inoltre riversandosi in mare vengono poi rilasciati in spiaggia con elevati oneri finanziari perla loro asportazíone”.Non avrebbe passato il vaglio degli ambientalisti nemmeno le opere di manutenzione della vegetazione. “La potatura delle querce, o meglio taglio dei rami di grandi dimensioni ad altezza d’uomo, molte delle quali contrassegnate dagli organi di controllo con un “no” a vernice rossa con un non meglio identificabile scopo se non quello di realizzare buona legna da ardere”.Rilevato anche “il taglio indiscriminato e non selettivo della vegetazione fuori dall’alveo (in alveo invece il taglio deve essere totale, cosa che non è stata fatta), in alcuni casi anche nel tratto esterno dell’ argine: senza nessuna giustificazione dato che lo stesso si presenta perfettamente stabile”.Giudicata negativamente anche la “presenza di cumuli di terra e ghiaia frammisti a ramaglie rimossi da mezzo meccanico e lasciati nella sponda dell’alveo che in caso di piena verrà asportato dalle acque con rischio di occlusione dell’alveo stesso”.Il Gruppo Società e Ambiente e associazione Pro Natura Marche sottolineano di aver” già chiesto alla Provincia di intervenire immediatamente per verificare i lavori e garantire il ripristino di adeguate condizioni di sicurezza. Ribadiamo ancora una volta che siamo favorevoli al contributo dei volontari, che anzi va sostenuto e incrementato ma è necessario definire un disciplinare per regolamentare questi interventi” .
di Marcello Pagliari

Pubblicato Giovedì 8 aprile, 2004 
alle ore 10:47
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