Stamira, l’eroina che salvo’ Ancona
Tra leggenda e storia
Ammetto di non aver mai sentito parlare di Stamira prima d’ora, ma la celebrazione della festa della donna dovrebbe far questo, far riflettere sul significato profondo di questa festa e sulla sensibilita’ del carattere femminile attraverso la storia.Una storia attraversata da donne coraggiose, pronte a difendere i loro valori e le loro conquiste proprio come quelle operaie morte nell’incendio della fabbrica statunitense.Quindi sono andata alla ricerca di Stamira, grazie anche al fatto che la Commissione Pari Opportunita’ della Regione Marche dedica a quest’eroina mitologica, un’opera musicale in scena in questi giorni in alcuni teatri della regione.Era il 1174 e le truppe imperiali di Federico Barbarossa agli ordini del vescovo Cristiano di Magonza, assediavano Ancona.L’assedio duro’ dall’aprile alla meta’ di ottobre perche’ il popolo anconetano oppose una disperata resistenza.Durante il combattimento, dagli spalti della difesa, gettarono una botte piena di pece e resina che doveva essere incendiata, ma nessuno ebbe il coraggio di avvicinarsi cosi’ tanto alle truppe assedianti.Ma una giovane vedova di nome Stamira ruppe gli indugi, e con una scure si avvento’ sulla botte e appicco’ il fuoco.Grazie a quest’atto di eroismo gli anconetani ripresero coraggio ma soprattutto poterono sfamarsi, riuscendo a portare dentro la citta’ viveri a sufficienza.A ricordare l’accaduto una lapide all’ingresso del Lazzaretto vanvitelliano ma soprattutto un quadro dell’anconetano Podesti presso la Pinacoteca civica di Ancona, ed ora anche quest’opera musicale.
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