I modi fondamentali della satira, i tratti amorali e asociali, la parodia e la comicità su sesso, politica e sacro si intrecciano in questo monologo di Luttazzi: "una guida completa agli aspetti più interessanti della sessualità".Incesto! Sodomia! Anna Falchi! Con il consueto stile disinibito fatto apposta per turbare le anime candide, Luttazzi, gessetto alla mano, sale in cattedra e dà risposte qualsiasi alle domande vere sul sesso che chiunque si è posto nella vita, esplorando impavido i luoghi bui della morale e dell’immaginario represso.Un monologo "stimolante per lui, ritardante per lei".Lo spettacolo si articola attorno alla lettura sarcastica da parte del comico di immaginarie lettere di richieste/consulenze sui piu’ svariati problemi sessuali.Il linguaggio è sempre diretto e assolutamente sfrontato, la mimica facciale eccezionalmente perversa e una gestualità incisiva esplicita ed irriverente. Daniele Luttazzi, esiliato dalla tv da oltre due anni (di recente si è segnalata una sua apparizione "censurata" nel programma di Baudo sui cinquant’anni della Rai), si sfoga."In Italia la cosa assurda è che non si può mai fare satira perchè si censurano i comici che parlano di quello che non va piuttosto che cercare di risolvere le cose sbagliate", ha detto sibillino.E ha anche ricordato di avere sempre fatto satira nel senso più vero del termine, senza tacere sulle pecche della sinistra, anche denunciando gli atteggiamenti di Rutelli, D’Alema. Ma Luttazzi non fa sconti e ha ricordato che "anche pochi giorni fa da Baudo, una battuta sull’incapacità di Tremonti ("non lo vorrei neanche come amministratore di condominio") è stata tagliata in diretta". La conclusione di Luttazzi è amara: "La censura c’è sempre stata con i governi di qualsiasi colore".Ma lui non si arrende e continua a scandalizzare e ad alimentare la miccia delle polemiche.