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L’incredibile storia di un fax che torna via posta al Comitato

Il verde Ceresoni rifiuta il titolo scherzoso di "Assessore al traffico minore"

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Anche a noi sembra impossibile, ma la storiella "dell’assessore al traffico minore" non è frutto di fantasia.E’ nata perché se la sono tessuta addosso i nostri amministratori e qualcuno dei loro più solerti scudieri. Ci hanno rispedito al mittente un fax che avevamo inoltrato in Municipio solo perché era indirizzato "all’Assessore al traffico minore".Com’è noto quello al "traffico maggiore", il vice Sindaco Francesco Stefanelli si occupa soltanto di "grande viabilità".Quindi era logico che i problemi della circolazione nelle strade del centro ed in quelle di modesta valenza non fossero affidate alle maggiori competenze dell’uomo della Margherita. Ecco perché ci sembra, e con buona ragione, che la dizione di "traffico minore" fosse anche abbastanza chiara ed appropriata.Però abbiamo sbagliato le valutazioni sull’assessore Ceresoni, sul maestro verde che un tempo giocava con i boy-scouts e con i bambini.Quando il "verde" siede sulla cercata poltrona della Giunta Angeloni, il bravo ragazzo va su di giri e mostra la coda di paglia.Pensare che un tempo non lontano scherzava e sprizzava allegria come la gran parte dei giovani della sua età; ora, nella posizione in cui si trova – sopra il monco in piazza – non può certo lasciarsi travolgere da frizzi e lazzi. Apriti cielo che scandalo: un "assessore minore" rispetto a tutti gli altri maggiori?Un vero insulto di lesa maestà, un’onta che un tempo si sarebbe lavata col sangue e che ora è costata solo qualche concitato contatto tra il principe ed i cortigiani, un po’ di tempo per scrivere la lettera, un francobollo e via!L’offesa è stata così respinta al mittente e se non fossimo noi del Comitato di S. Silvestro a scriverne per informare i cittadini il buon Capo Simone avrebbe sofferto, per la temporanea sminuizione, soltanto qualche giorno di mal di fegato e gastrite. Invece siamo qui a scrivere questa nota per chi la vorrà ospitare e chi la vorrà leggere.In sintesi è la storia di un giovanotto entrato nel Palazzo del Potere che si sente come un prete sul pulpito, sacro ed intangibile.Un giovane fermo e deciso al punto di ordinare che il fax galeotto sia restituito al mittente.Fortuna che i tempi sono cambiati: altrimenti ci saremmo beccati anche quattordici scudisciate e una settimana in gattabuia a pane ed acqua.Resta il fatto che sia per il "traffico minore" che per quello "maggiore" le cose a Senigallia non vadano affatto bene.Nessun concreto miglioramento malgrado gli sforzi di fantasia e le trovate da azzeccagarbugli.Senza un piano organico e scelte di largo respiro nessun Ceresoni e nessun verde potrà metterci una pezza.Senigallia non è la sola città adriatica in questa situazione, ma i mega-progetti dell’allora neonata Giunta Angeloni, rivisti a metà legislatura sono ridotti al lumicino, di fatto declassati a pannicelli caldi e rimedi virtuali.
di Annamaria Bernardini

Maria Pettinari
Pubblicato Mercoledì 28 gennaio, 2004 
alle ore 11:34
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