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La Fenice, il cinema e’ in bilico

Sempre meno affari, gestione in scadenza

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Undici mesi per decidere il futuro del teatro La Fenice.Il 31 dicembre scade il contratto stipulato tra il Comune ed il gestore Giometti e sembra che la programmazione cinematografica possa sparire per lasciare spazio al teatro.Nulla di ufficiale, ma il Comune ha già cominciato a guardarsi intorno e a verificare altre opportunità.Alcuni mesi fa lo stesso gestore, Giovanni Giometti, aveva espresso il desiderio di escludere il cinema dalla struttura."Mi piacerebbe diventasse solo un teatro" aveva dichiarato.Una frase come tante oppure un pensiero lungimirante?Oggi il Teatro deve fare i conti con la concorrenza del Multiplex e la questione di rivedere la sua programmazione è diventata un bisogno concreto."Tutti sanno che il pubblico della Fenice è diminuito -spiega l’assessore alla Cultura, Alfio Albani -, il discorso è però complesso perché bisogna prima di tutto capire cosa vuole la città e cosa vorrebbe vedere all’interno di questo spazio.Nel corso del 2004 cercheremo di mettere a punto un servizio migliore verificando varie alternative".Non vi sono dubbi sul fatto che i cittadini vogliano tornare ad avere un teatro a tutti gli effetti, con un cartellone importante, che vada dalla prosa alla satira passando per il balletto, coinvolgendo compagnie di rilevanza internazionale.Rinvigorire la cultura del teatro, di cui ai tempi della "vecchia" Fenice la città poteva giovare, sarebbe una risposta sia al desiderio di quegli abitanti che preferiscono assistere dal vivo alle performance degli attori, piuttosto che avere come tramite la macchina da presa, sia per l’immagine della città che potrebbe arricchirsi ulteriormente offrendo un ventaglio sempre più ampio di alternative.Sul fatto di escludere la programmazione cinematografica l’assessore però non si sbilancia."Sono varie le opzioni da valutare – aggiunge Albani-.Ho delle idee ben definite ma ci sono ancora da studiare tanti dettagli.Posso comunque anticipare che verrà valorizzata la programmazione teatrale, ho coinvolto già diverse associazioni teatrali perché ìntendo lavorare ad un cartellone più articolato, con rassegne e più spettacoli puntando molto alla qualità dell’offerta.E’ una scommessa, ho davanti a me quasi un anno intero per alzare la proposta del teatro e spero di riuscirci".I precedenti fanno ben sperare, infatti durante la stagione estiva 2003 l’assessore ha proposto una serie di minirassegne a carattere culturale che hanno avuto un ottimo riscontro."Purtroppo per la programmazione teatrale non e’ un bel periodo – conclude Albani – In tutta Italia gli incassi sono diminuiti così come i finanziamenti, quindi non sarà facile lavorare in questa direzione ma ci proveremo".
di Sabrina Marinelli

Pubblicato Martedì 27 gennaio, 2004 
alle ore 11:36
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