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E’ allarme alcol tra i minorenni

Gli studenti si "confessano": 80 su 100 bevono

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Rischio alcol in città e nel comprensorio dove purtroppo aumenta l’abuso tra i ragazzi, soprattutto nel fine settimana.Un fenomeno in linea con l’andamento nazionale ma che comunque evidenzia aspetti allarmanti.Per rendere un’idea, basta qualche indicazione scaturita da un questionario che la cooperativa "Irs l’Aurora" ha fatto compilare ad un campione di studenti di due istituti superiori senigalliesi, il "Panzini" ed il Psicosociopedagogico."Il risultato è emblematico" chiarisce Michela Bomprezzi che ha curato il progetto. "Su un totale di dodici classi prese in esame e composte da studenti tra i 15 ed i 18 anni, è risultato che quasi l’80 per cento dei ragazzi nel fine settimana beve in maniera costante alcolici.Secondo gli studenti, l’alcol avrebbe l’effetto di farli diventare allegri, "brilli", facendo così accantonare loro i problemi accumulati durante la settimana.Altra particolarità, il fatto, che il sabato mattina in un istituto si registrino numerose assenze".Conferme della diffusione di alcol vengono anche da parte della polizia municipale. "L’alcol è diffuso tra i ragazzi ed i giovani fino a 25 anni" spiega l’agente Barbara Assanti."Il fenomeno tende ad acuirsi in estate.Per arginare la guida in stato di ebrezza e prevenire incidenti siamo sempre più impegnatie presenti nei week end con nostre pattuglie e con l’etilometro".Di fronte a questa situazione i vari enti e le istituzioni hanno deciso di varare la "Carta della rete dei servizi per le alcoldipendenze", una guida realizzata in collaborazione con l’Ambito territoriale 8. "La guida – anticipa l’assessore ai servizi alla persona, Giuseppina Massi – sarà distribuita in maniera capillare, con particolare attenzione verso i giovani.Chi ha problemi di alcol avrà così a disposizione un numero verde (800250525) e strutture che potranno fornirgli risposte adeguate.E’ importante che le varie realtà siano messe in rete, evitando così interventi parziali"."Quando arrivano in ospedale pazienti cronici o nel fine settimana giovani che hanno bevuto, magari traumatizzati dopo incidenti stiliamo diagnosì e provvediamo al ricovero" spiega la dirigente dell’unità operativa di Neurologia Maria Del Pesce. "Poi però rimane il problema di chi deve prendersi in carico il paziente, una volta dimesso"."Gli interventi isolati risultano soltanto dei tamponi e non risolvono il problema" analizza Roberto Anniballini della cooperativa "Irs l’Aurora"."Con il materiale informativo del progetto, l’apertura di uno sportello nella nostra sede in via Podesti ed ora con la messa in rete di strutture pubbliche e private, si è compiuto un passo in avanti concreto"."Nella nostra struttura – aggiunge Carmen Lenci, assistente sociale della casa di cura "Villa Silvia" – da anni operiamo per la disintossicazione, cura e riabilitazione dei pazienti alcolici.Siamo già in rete con tutto il territorìo nazionale e dal ’78 abbiamo avviato un’opera di formazione per operatori e medici di base, informazione e prevenzione nelle scuole, assemblee ed in altre pubbliche occasioni.Da "Villa Silvia" è partita la costituzione del gruppo degli Alcolisti Anonimi che partecipano al progetto".
di Sandro Galli

Pubblicato Giovedì 22 gennaio, 2004 
alle ore 10:47
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