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Piscina alle Saline, salta il collaudo

Lo aveva chiesto il Comune. La ditta: "Vi sveliamo perchè i lavori non vanno avanti"

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Giovedì il Comune vorrebbe proseguire il collaudo della piscina delle Saline, ma la ditta non ci sta. E l’incompiuta di Senigallia, che sta velocemente precipitando nel degrado, rischia di restare tale per molto altro tempo.La Peman srl, che ha vinto l’appalto per la costruzione dell’impianto, però, non ci sta a prendersi le responsabilità di quello che sta avvenendo a Senigallia.Il procuratore dell’Immobiliare infatti annuncia una lunga lettera alla città in cui ripercorrerà l’intera vicenda spiegando anche la sua "campana".Intanto la società mette le mani avanti. "Noi siamo stati sempre disponibili a chiudere il contenzioso con il Comune. Lo siamo ancora adesso, che c’è un arbitrato in corso: però ci devono fare delle proposte.Spieghiamo meglio: crediamo che bisogna sedersi a un tavolo delle trattative e discutere su come chiudere questa vicenda". La Peman srl nei giorni scorsi ha ricevuto una missiva da parte del Comune di Senigallia in cui la ditta veniva invitata a continuare il collaudo della piscina per il giorno 27 e a trovare un gruppo elettrogeno per la verifica dell’impianto."Sono due anni – sostiene il procuratore dell’immobiliare – che diciamo al Comune di installare le apparecchiature elettriche nella cabina che abbiamo costruito: questa è competenza dell’amministrazione locale, non certo nostra".Quindi niente gruppo elettrogeno, niente collaudo."Esattamente. Non bisogna confondere i nostri doveri con quelli dell’Ente pubblico. E l’allaccio della corrente non spetta a noi".La società, incalza. "In realtà questa piscina di Senigallia è nata male. Nel 1998 dopo appena sei mesi di lavori siamo stati costretti a fermarci per un anno per una serie di inesattezze nel computo metrico. Poi la vicenda si è complicata ancora di più, ma di questo avremo modo di chiarirci meglio nella lettera pubblica che stiamo preparando e che divulgheremo a Senigallia".Nel frattempo, la palla è in mano agli arbitri chiamati a risolvere questo contenzioso."Chiariamo subito che abbiamo chiesto 700 mila euro e non 900 – continua il procuratore della Peman – e che anche questo arbitrato si sarebbe potuto concludere positivamente per entrambi se a un certo punto non ci fosse stato un irrigidimento del Comune che noi francamente non siamo riusciti a capire".In attesa dei chiarimenti ufficiali, dunque, la piscina delle Saline è destinata a rimanere un cantiere bloccato dalle carte bollate e da un braccio di ferro che si trascina da anni.Su tutto la promessa del sindaco, Luana Angeloni, che nei giorni scorsi ha sostenuto che l’amministrazione stava verificando la possibilità di prendere possesso dell’opera, completare i lavori e metterla a disposizione della città.In questo senso, molto probabilmente, la richiesta di collaudo alla ditta.Che però è finita in un nulla di fatto.
di Mt.B.

Pubblicato Venerdì 21 novembre, 2003 
alle ore 11:00
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