Rebus finanziario dietro l’usura
Iniziata ieri ad Ancona l'udienza preliminare per due senigalliesi
L’intreccio finanziario si snoda dal 1987 al 2001 attraverso una miriade di operazioni. "Durante questo arco di tempo i tassi d’interesse hanno subito oscillazioni molto ampie; impossibile stabilire le percentuali applicate e la loro congruità senza una perizia".Su queste basi i difensori di Ivano Marchionni, 50 anni, e Renato Rocchetti, 52, hanno chiesto ieri al gup Francesca Grassi un incidente probatorio per la vicenda che vede i due senigalliesi accusati di usura aggravata e continuata e di violazione della legislazione bancaria. La richiesta è stata respinta dal giudice ma gli avvocati Donnino Donnini e Amos Benni sono intenzionati a riproporre listanza qualora Marchionni e Rocchetti fossero rinviati a giudizio, così come chiesto dal pm Andrea Belli, a conclusione dell’udienza preliminare, iniziata ieri al tribunale di Ancona e aggiornata al 19 dicembre prossimo per la decisione.Undici i capi d’imputazione contestati al grossista di pesce e all’ex direttore di banca, i quali secondo la procura avrebbero effettuato prestiti a commercianti e imprenditori applicando tassi fino al 600%.Un giro di soldi il cui esito finale sarebbe stato la cessione delle attività ai due senigalliesi.Tre le parti lese che si sono costituite parti civili attraverso gli avvocati Clementi, Catanzariti e Argentati.L’arresto di Marchionni e Rocchetti, nel febbraio scorso, aveva destato particolare clamore in città, dove entrambi godevano di stima e rispetto.
di Enrico Barbetti
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