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Il ponte sul Misa dedicato a Zavatti

L'opera viaria verrà intitolata all'ex sindaco della Ricostruzione

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Schiavoni lo ricordava come un "personaggio amato e molto popolare, capace amministratore, accorto ed intelligente politico, sempreattento ai bisogni e alle istanze dei cittadini".L’anno successivo anche l’ex sindaco Giuseppe Orciari si unì al coro di chi chiedeva di conferire ad Alberto Zavatti un riconoscimento pubblico, parlandone con profondo rispetto per il suo operato. "L’amministrazione comunale lavorò sotto la sua guida competente – ebbe modo di ricordare Orciari – : e Senigallia a poco a poco si riprese dal trauma bellico. In proposito voglio ricordare un argomento di grande attualità anche oggi, quello dell’ospedale, sul quale incentrò particolare attenzione e sostegno perchè potesse assolvere con sempre maggiore prestigio e funzionalità al suo ruole nel territorio".In memoria di Zavatti, il 2 giugno del 1974 a quattro anni dalla sua morte, è stata scoperta una lapide a fianco di quelle intitolate ai colleghi sindaci Francesco Marzi e Arnoldo Belardi per volontà unanime del Consiglio comunale e alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine.Il discorso ufficiale venne tenuto dall’allora sindaco Elio Marchetti e gli atti di quella toccante cerimonia è stata raccolta in un volumetto, "Omaggio ad Alberto Zavatti": 1.500 copie stampate e distribuite, che a quell’epoca rappresentarono la più alta tiratura raggiunta da una pubblicazione del comune.Al sindaco della ricostruzione, dunque, il Comune avrebbe deciso di dedicare l’opera più imponente della nuova viabilità cittadina.Quella che è rimasta ferma per anni, che è stata al centro di battaglie giudiziarie e che ha diviso la città.Quella che, dopo un iter burocratico sfibrante, l’amministrazione locale è riuscita finalmente a portare a conclusione e che da quest’estate si attende che venga inaugurata in un balletto di date e di rinvii.Ora, però, su quel ponte dei sospiri c’è una certezza.Non porterà il nome del fiume che scavalca imponente, ma quello di un sindaco che è rimasto nei cuori dei senigalliesi.E, molto probabilmente, non è stato un caso che si sia scelta proprio questa struttura dalla storia complicata e piena di difficoltà: le battaglie ardue erano, per Zavatti, il pane quotidiano.L’ex sindaco Marchetti nel suo discorso ricorda che fu lui, per esempio, ad avanzare la richiesta al Ministero dei Lavori Pubblici di dotare la città di un Piano regolatore; fu lui a sottolineare la necessità di elettrificazione del territorio comunale permettendo così a tutti i contadini di usofruire dell’energia elettrica e sempre lui riuscì a compiere il "miracolo" dell’edificazione delle strutture scolastiche sia a Senigallia sia nelle frazioni.
di M.Teresa Bianciardi

Pubblicato Martedì 18 novembre, 2003 
alle ore 11:42
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