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Chi è l’uomo?

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Noi non siamo che pacchi, campioni senza valore, che l’ostetrico spedisce al becchino – Con questa citazione di Petrolini il prof. Mario Palmaro, docente universitario di Filosofia del Diritto e di Bioetica, ha introdotto la prima lezione del Secondo Corso di formazione in Bioetica partito venerdì 19 settembre, rivolto a docenti, genitori, operatori sanitari. Alla base del dibattito intorno alla Bioetica sta il senso della vita umana. Siamo dei pacchi, per riprendere l’immagine di Petrolini, per di più senza valore? La nascita è la spedizione verso la tomba… tanto vale rendere il viaggio breve e, se necessario, usare un francobollo di posta prioritaria per arrivare il più presto possibile a destinazione! Oppure siamo un dono prezioso per l’umanità, il nostro arrivo sulla terra un evento unico e irripetibile nella storia, come ogni ora della nostra esistenza? Tutti siamo sulla stessa barca, tutti affrontiamo le stesse bufere, ma il valore che diamo al nostro pacco fa la differenza del viaggio. La Bioetica investe pertanto tutta la vita dell’uomo,proprio perché parte dal suo stesso valore, e, come un contenitore, ingloba in sé tante specifiche discipline, da quelle scientifiche a quelle umanistiche. Non si ferma ad analizzare che cosa tecnicamente si può fare, ma pone l’uomo di fronte all’interrogativo: che cosa è lecito fare, che cosa è giusto? Ecco perché non c’è problema bioetico del quale ognuno di noi possa dire: non mi riguarda. Potremmo anche dire che la Bioetica non ci interessa, ma presto o tardi la Bioetica si interesserà di noi. La Bioetica allora ci interessa… ci siamo dentro sino al collo! Il più antico documento di Bioetica risale al V secolo a.C.; 2500 anni fa i medici dell’antica Grecia si posero la domanda “che cosa è lecito fare”, e concordarono alcuni punti ritenuti poi fondamentali per secoli e secoli, come la sacralità della vita fin dal concepimento e il rifiuto dell’eutanasia, contenuti nel noto “Giuramento di Ippocrate”. Dagli anni ’60 il dibattito si è di nuovo aperto in seguito alle incredibili scoperte scientifiche e tecnologiche sino a raggiungere l’ambito legislativo. La Bioetica si è trasformata in una foresta del tutto priva di sentieri e di indicazioni precise. In vari Stati, come nel nostro, si sta legiferando, seppure con grande fatica, per stabilire regole, punti fermi da rispettare. Ma l’impresa è alquanto ardua e complessa dal momento che opposte sono le posizioni etiche di partenza. Il prof. Palmaro ha presentato a tal proposito le tre principali correnti del pensiero bioetico: la teoria del primato del singolo, le teorie utilitaristiche, le teorie radical libertarie. Tra il valore impareggiabile di ogni singolo essere umano, la felicità e il benessere del maggior numero di persone, oppure la libertà di scelta dell’individuo come una unica regola morale, ci sono delle distanze incredibili che giustificano la difficoltà di individuare regole condivisibili. Chi è l’uomo? Perché vive? Qual’è il fine della sua esistenza? Ogni decisione in campo bioetico si ricollega a questi interrogativi e richiede risposte precise, senza le quali la foresta rimarrà per sempre pericolosa ed impraticabile.
di Federica Spinozzi

La Voce Misena
Pubblicato Giovedì 2 ottobre, 2003 
alle ore 10:06
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