Lo slogan “II sapere non è in vendita” e altri contro il ministro dell’istruzione Letizia Moratti scritti sui muri, più alcuni volantini contro la riforma della scuola e l’immancabile silicone nelle serrature delle porte d’ingresso. Sono stati questi i risultati dell’operazione condotta dagli appartenenti al collettivo Studenti e studentesse contro la privatizzazione e per l’autogestione”, nuova sigla della galassia no-global, condotta contro le sedi degli istituti superiori cittadini. Un’ azione che verosimilmente ha impegnato un gruppetto consistente di aderenti, ma che ha avuto effetti diversi nelle diverse scuole prese di mira. Se all’Istituto professionale “Bettino Padovano”, all’Istituto tecnico “Corinaldesi” e all’Istituto alberghiero “Panzini” l’inconveniente delle serrature siliconate si è risolto in pochissimi minuti, ben più pesanti invece sono state le conseguenze per il liceo classico “Perticari’, dove lo sblocco degli ingressi, tanto nella sede centrale di via d’Aquino, quanto in quella di via Rossini, ha richiesto più tempo, spingendo diversi studenti a preferire la spiaggia alle aule. “Chi vuol contestare la privatizzazione, lo faccia pure – commenta il professor Bonvini, dirigente scolastico del liceo classico – ma se poi si provocano danni tali da mettere in crisi il funzionamento della scuola pubblica, a quel punto le contestazioni perdono comunque di significato”. Sulla intera vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri, non tanto e non solo per la siliconatura delle serrature e gli slogan scritti sui muri, quanto per il volantino che ha accompagnato l’intera operazione, il testo firmato dagli “Studenti e studentesse contro la privatizzazione e per l’autogestione”, riporta infatti alcuni brani di una circolare interna inviata nei giorni scorsi dal capo della Polizia, Gianni De Gennaro con cui tutte le forze dell’ordine vengono sollecitate ad attuare un’azione di prevenzione e controllo proprio verso istituti scolastici superiori, dove sono possibili iniziative di protesta contro la riforma del ministro Moratti e in particolare. Il tutto accompagnato dalle consuete valutazioni sulla globalizzazione, l ‘ organizzazione mondiale del commercio con il recente “vertice” di Cancun e il resto delle tematiche no-global. Serrature siliconate, slogan scritti con la vernice spray e volantino sono gli elementi di un copione già visto a Senigallia qualche mese fa. Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2002 un’operazione molto simile a quella di ieri mattina fu condotta contro gli sportelli Bancomat delle banche del centro storico. Con il silicone vennero chiuse le fessure per introdurre la tessera magnetica e ciò mise in grave difficoltà quanti, nel giorno di Capodanno, si trovarono nella necessità di denaro contante. Un gesto “rivendicato” anche in quella occasione dai no-global, attraverso un volantino firmato I.W.W., l’Industriai Workers of the Word, una organizzazione di carattere sindacale che gravita nell’area dell’anarchia, presente in Stati Uniti, Canada e Australia e di recente comparsa in Italia, nelle regioni del Nord est. Sigla che non bastò a depistare gli investigatori, che nel giro di un paio di giorni riuscirono a identificare gli autori della siliconatura: un ragazzo e una ragazza senigalliesi, entrambi ventenni, che vennero denunciati a piede libero per il reato di danneggiamento aggravato di sistemi informativi e telematici.
di Vincenzo Olivieri

Una delle scritte apparse sui muri delle scuole