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Bambini abbandonati, sei casi in agosto

Accolti dal servizio istituito dal Comune. Gli extracomunitari i più

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Ai bambini abbandonati ci pensa il Comune. Solo nel mese di agosto l’amministrazione ha effettuato 6 interventi di accoglienza di minori e 15 assistiti in maniera continuata nel periodo che va dal primo gennaio al 31 agosto di quest’anno. Un bilancio che lascia pensare a un disagio per quanto riguarda la situazione dei più piccoli. Ma il Comune provvede: «I minori trovati in stato d’abbandono vengono affidati al sindaco» rassicura l’assessore ai servizi alla persona Giuseppina Massi. «Troviamo diversi minori abbandonati in strada, si tratta soprattutto di stranieri». Il problema ha preso piede soprattutto negli ultimi anni ed è aumentato notevolmente il numero dei ragazzi lasciati a loro stessi. «È un fenomeno molto diffuso e per questo abbiamo fatto anche numerosi incontri con la Regione – continua l’assessore – per noi si tratta di un impegno assistenziale ed economico enorme». Il comune infatti oltre a finanziare l’associazione “II Germoglio” per l’assistenza a dieci minori per un costo di 100 milioni di vecchie lire ogni anno si fa anche carico di tutte le spese per l’educazione e il sostegno dei ragazzi che vengono trovati in strada. Negli ultimi anni l’amministrazione ha stipulato un protocollo d’intesa con la caritas diocesana che fornisce una prima accoglienza di 50 giorni per l’identificazione del minore. Questo perché si ha l’impressione che alcuni di essi si spaccino per ragazzini abbandonati. «A volte abbiamo l’impressione che non sia vero che sono minorenni, proprio in questi giorni stiamo pensando di fare ai ragazzi l’rx al braccio per vedere esattamente l’età anagrafìca». Spiega la Massi. La caritas infatti chiede ora di rivedere il protocollo perché spesso capitano anche persone poco raccomandabili. La legge in materia d’abbandono dice che il minore deve essere assistito fino al raggiungimento della maggiore età. «A quanto dice la legge noi dobbiamo occuparci del minore, dobbiamo farlo studiare poi rimandarlo al paese d’origine ed è questo che facciamo» dice l’assessore. Ma non è l’unico intervento che effettua il Comune, in fatti l’amministrazione provvede anche a mandare delle educatrici in casa di ragazzi in difficoltà. «Cerchiamo di essere presenti anche nelle famiglie – spiega la Massi – mandiamo delle ragazze nelle case dove ci sono minori in difficoltà, per il momento ci stiamo occupando di 28 bambini, facciamo questo proprio perché crediamo che sia importantissima la presenza di una figura forte in una famiglia disagiata».
di Michela Gabelli

Pubblicato Giovedì 18 settembre, 2003 
alle ore 9:03
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