Una città senza frontiere
Sono sempre di più gli stranieri che scelgono di vivere e lavorare in riviera.
II loro nome e la loro provenienza sono spesso accomunati a fatti di cronaca — ad esempio l’accoltellamento di una settimana fa in via Donizetti — o comunque ad episodi che li portano alla ribalta in senso negativo: spaccio di sostanze stupefacenti, furti, risse o solo vendita ambulante abusiva. Ma per la stragrande maggioranza, la presenza in città e nel comprensorio non vuoi dire guai con la giustizia. Sono sempre più gli extracomunitari che risiedono infatti a Senigallia o nell’hinterland, e che hanno trovato un regolare lavoro e sono in possesso del permesso di soggiorno. Si sono integrati o stanno cercando di farlo nel modo migliore, insieme alle loro famiglie. Ma quanti sono gli extracomunitari residenti in città? Stando all’elenco dei cittadini stranieri iscritti all’anagrafe comunale, il totale — compresi però anche quanti sono originari di paesi dell’Unione europea — è di 1.410 unità (720 maschi e 690 femmine). La comunità senz’altro più nutrita è quella albanese: sono infatti ben 306 in totale gli albanesi (158 uomini e 148 donne). Più distanziati sono poi i macedoni, insieme ai marocchini, entrambi con 80 unità. Dalla Macedonia sono arrivati 52 uomini e 28 donne, mentre dal paese nord africano sono giunti 51 uomini e 29 donne. Prevalenza femminile invece nella comunità russa con 45 unità che assieme ai 32 uomini portano l’ex Unione sovietica ad una rappresentanza di 77 cittadini. A seguire, i 76 extracomunitari provenienti dal Bangladesh (64 maschi e 12 femmine); i 73 tunisini (51 uomini e 22 donne) ed i 69 nigeriani (38 maschi e 31 femmine). Anche la comunità cinese presente in città si sta sempre più ampliando, avendo raggiunto il numero complessivo di 68 unità (30 uomini e 38 donne). A poca distanza ci sono poi i rumeni (61 tra i 16 maschi e le 45 donne). Distanziati seguono i Peruviani, con un totale di 49 unità (25 uomini e 24 donne e la comunità senegalese che conta 37 unità (33 uomini e 4 donne). Quanto agli altri dati, la prevalenza femminile per i paesi dell’est Europa, oltre che per russe e rumene, e sensibile tra gli ucraini (21 donne e 3 uomini). La comunità filippina è invece scarsamente presente con 7 unità (1 uomo e 6 donne). Da notare ancora i 26 iraniani (13 maschi e 13 femmine) ed ancora per il sud America i 20 brasiliani (5 uomini e 15 donne) ed i 17 argentini (7 maschi e 10 femmine).
di Sandro Galli
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