Tanto tuonò che non piovve. I consiglieri comunali dei partiti della maggioranza, allineati e coperti, hanno respinto con 19 voti contrari contro 8 a favore l’ordine del giorno proposto dalla Casa delle Libertà con il quale si richiedeva la revoca del tanto “chiacchierato” provvedimento di riordino delle mense scolastiche cittadine. Le voci contrarie, comprese quelle di alcuni esponenti della maggioranza, levatesi contro la decisione della Giunta di chiudere 7 delle 15 cucine nelle scuole si sono trasformate in semplici sussurri, anzi addirittura in approvazione della politica di razionalizzazione del servizio di refezione scolastica voluta dall’assessore alla Pubblica Istruzione Alfio Albani e dal sindaco Luana Angeloni.
Un dietro-front che ha suscitato commenti sarcastici tra i rappresentanti del comitato dei genitori, delusi dal dibattito consiliare e dall’esito della votazione.
Nessun “franco tiratore” quindi, ma un blocco compatto di mani alzate per votare contro l’ordine del giorno proposto dall’opposizione. Non si è invece discussa la mozione promossa da Sinistra Democratica, contraria anch’essa alla riforma Albani. Un vizio di forma nel documento ha rinviato il dibattito, ma anche il destino di questa mozione sembra segnato. Insomma, la maggioranza ha ritrovato all’ improvviso la sua unità sulla questione delle mense che ha infuocato l’estate della politica senigalliese.
I Verdi avevano criticato duramente il provvedimento, dando perfino del “faccia tosta” all’assessore Albani, ma alla fine il consigliere verde Daniele Onori ha votato contro l’ordine del giorno che chiedeva il blocco della riforma. «Sono sostanzialmente contrario alla riforma, ma ormai le scuole stanno per iniziare e non ci sono i tempi tecnici per fare diversamente», così ha motivato il suo voto Onori. Anche Gennaro Campanile, capogruppo della Margherita, ha smorzato i toni che aveva usato alcune settimane fa sottolineando invece «il positivo confronto che ha portato alla stesura della riforma». Insomma alla fine soltanto l’opposizione ha votato a favore dell’ordine del giorno.A gettare acqua sul fuoco delle divisioni nella compagine ulivista c’è anche il progetto di istituire un’apposita commissione di controllo sulle mense scolastiche. La commissione dovrebbe essere composta da tre esponenti della maggioranza, tre dell’opposizione, dal comitato dei genitori e dai rappresentanti della Giunta, vale a dire lo stesso assessore Albani e l’assessore verde Simone Ceresoni. Proprio la presenza di Ceresoni avrebbe ammorbidito la posizione dei Verdi in Consiglio comunale. Sempre i Verdi hanno definito in un comunicato “inadeguato” l’ordine del giorno presentato in Consiglio dalla Destra, motivando il loro giudizio con l’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico. La nota ribadisce però anche la contrarietà alla riforma Albani e si augura che «l’attento monitoraggio, attraverso la commissione mense, che verrà effettuato durante tutto l’anno scolastico sarà lo strumento di verifica di tutti i punti di criticità del provvedimento, con la possibilità di intervenire immediatamente per porre rimedio alle inefficienze derivanti dalle trasformazioni adottate».
Sinistra democratica, da parte sua, parla di «blindatura della maggioranza da parte del sindaco con la trasformazione dei consiglieri comunali che la compongono in rappresentanti del sindaco Stesso e non dei cittadini». Ribadisce la propria contrarietà alla riforma Albani anche Renato Pizzi, segretario cittadino dello Sdi, forza che non ha rappresentanti in consiglio, ma che appoggia la maggioranza ulivista. Tuttavia anche lo Sdi prende le distanze dall’ordine del giorno presentato dal centrodestra. «Le opposizioni – dice Pizzi – cercano solamente di trarre un tornaconto politico dalla vicenda. Possiamo solo augurarci che la Giunta tenga fede alla promessa di riaprire le cucine in base ai risultati del monitoraggio effettuato».
di Marco Benarrivo