Litorale, la variante esce dal cassetto
In commissione si materializza la proposta. L'assessore: «Ma non nasce dal nulla».
La questione della variante urbanistica della fascia costiera continua a tenere banco sulla scena politica e sociale senigalliese. A prendere posizione ora è lo stesso assessore all’urbanistica Francesco Stefanelli che puntualizza alcune questioni, oggetto di interventi da parte di soggetti diversi. Nei giorni scorsi, infatti, a sentirsi male informati riguardo al SIO erano stati i campeggiatori dell’Union Camping-Confcommercio preoccupati della dislocazione dei campeggi attualmente situati sul lungomare ad altra zona. Anche l’opposizione aveva lamentato una scarsa divulgazione del progetto, contenuto in CD informatici e non supportato da materiale cartaceo. «A chi sostiene che la variante non è stata condivisa con la città vorrei ricordare che questa non nasce dal nulla – scrive in una nota Stefanelli – il 25 settembre 2002 il Consiglio Comunale, al termine di un confronto iniziato il 19 settembre, ha approvato lo Studio di inquadramento operativo (SIO) che, dopo la variante di tutela delle zone costiere del 2000, ha indicato chiaramente le scelte che si rendevano necessarie per non depauperare il patrimonio costituito dalla fascia costiera, ma anzi per poterla sempre più caratterizzare come risorsa per tutta la città». Il passaggio procedurale successivo ha coinvolto il settore dell’Urbanistica. «Alla fine di tutto il percorso il Consiglio Comunale ha consegnato all’Urbanistica il SIO, che non produceva effetti amministrativi e di governo, per tradurlo in strumento operativo a tutti gli effetti, cioè in variante – spiega – il passaggio è avvenuto con la consulenza degli architetti Sacchetti e Bedosti, rispettando la linearità nel percorso e nelle scelte di merito, come indicato dal Consiglio Comunale». Il vice sindaco chiarisce anche la questione relativa agli impianti sportivi del Ponte Rosso al cui posto sono previsti nuovi parcheggi. «Se ripercorressi la storia di questa struttura dovrei dire che il suo declino è cominciato da quando si permise il cambio di superfìcie dalla terra rossa al sintetico – continua – e ricordare che nessuno si prese la briga di fare uno straccio di offerta quando l’Amministrazione Comunale fece il bando per la gestione privata e che poi solo l’U.S. Pallavolo se ne fece carico. La scelta operata dalla Giunta, fatta pensando ad un interesse generale e non particolare, era tra ciò che per l’economia complessiva di Senigallia è più opportuno, mantenere il Ponte Rosso a struttura turistico-sportiva o fare in modo che per la prima volta fosse possibile realizzare una strada che unisca il Porto al sottopassaggio di Ciarnin». Sull’accusa del mancato coinvolgimento e del confronto con le varie parti sociali, ribadita ieri anche dai consiglieri comunali Massimo Bello e Luca Massaccesi, la replica dell’assessore Stefanelli è stata ribadita ieri pomeriggio durante la riunione della II Commissione consiliare tenutasi presso la Mediateca comunale. L’incontro ha fornito anche l’occasione per prendere visione pubblicamente della variante delle zone costiere, illustrata con materiale informatico visivo. «La Giunta non ha volutamente trattato in fase di elaborazione perché ha fatto la sua proposta con chiarezza, offrendone le motivazioni» dice Stefanelli. «Ora, visto che tutto è migliorabile, chi vuol modificare e migliorare la variante dovrà farlo pubblicamente». Intanto ieri sera alle 21,30 anche la I Circoscrizione cittadina, convocata dalla presidente Ines Moretti, ha discusso l’adozione della variante, alla presenza di un tecnico comunale, a disposizione per chiarimenti e delucidazioni.
di Giulia Mancinelli
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