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Alcolisti anche a 14 anni, Senigallia lancia l’allarme

In numero crescono i casi di dipendenza nella nostra città. Nel centro

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Si comincia per caso, una birretta tra amici, una pizza, quattro chiacchiere e magari un digestivo per dimostrare che si è diventati grandi. Dalla bravata innocente si passa poi all’ordinazione quotidiana, quella che poi non ti fa più smettere. È questa la storia che fa parte della vita di molti giovani, l’età media dei protagonisti: tra i 14 ai 16 anni. «La situazione è allarmante – tuona il dottor Davide Agostini, alcoologo della Clinica Villa Silvia – negli ultimi tempi c’è stato un grande sviluppo dell’alcoolismo giovanile. Oggi bere è diventata una moda e chi ne paga le spese sono i ragazzini di 14, 15 anni. L’alcool è ritenuto un modo per sballare ma meno pericoloso di altre sostanze, poi piano piano dalle bevande a bassa gradazione si passa oltre fino ad arrivare all’assunzione di sostanze stupefacenti.» Dice Agostini. Il nemico numero uno che incombe sui giovanissimi è l’alcool pop, delle bevande coloratissime spesso spacciate per succhi di frutta «Bisogna fare molta attenzione, perché le industrie per vendere ne pensano di tutti i colori, mettono sul mercato delle bevande apparentemente innocue che, invece, sono dei veri e propri trampolini di lancio verso l’alcoolismo.» Gli fa eco il dottor Gabriele Andreani, dirigente del Commissariato di Polizia di Senigallia: «L’età dei ragazzi che assumono alcool si è abbassata ai 14, 15 anni e tra questi ci sono sempre più ragazze. Si tratta di un rito collettivo che serve ai giovani e inesperti per identificarsi in un gruppo, da sensazioni di benessere, e chi non lo fa è considerato un diverso». Ma l’alcool non è l’unico killer che miete vittime tra gli adolescenti: «Mi è capitato, anche fuori da Senigallia, di intervenire in mezzo a dei giovani che respiravano il gas degli accendini messo all’interno di alcune buste di plastica, oppure di altri che si autostimolavano la carotide, o ancora dei ragazzi che spaventavano degli automobilisti sulla superstrada urlando e brandendo dei bastoni, o di altri che incendiavano motorini. Con manifestazioni di questo tipo i ragazzi decidono di dare un taglio emozionale e trasgressivo alla propria quotidianità, evidentemente c’è qualcosa che non va e bisogna porre dei limiti». Parola di Commissario. Le situazioni da «sballo» stanno coinvolgendo come mai visto prima i giovanissimi, è proprio per questo che associazioni di recupero, come Alcoolisti Anonimi si stanno estendendo. Sta aprendo infatti in questi giorni a Senigallia un nuovo gruppo Alcoolisti Anonimi chiamato «Betania» che svolgerà riunioni il giovedì e il sabato in via Podesti. Il centro si aggiunge agli altri 17 presenti su tutto il territorio regionale.
di Michela Gabelli

Pubblicato Mercoledì 27 agosto, 2003 
alle ore 9:24
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