Come era Senigallia nel Medio Evo?
Risponde Claudio Attardi, noto medievalista senigalliese.
Ogni tanto qualcuno, sapendo la mia passione per la storia medievale, mi domanda: com’era Senigallia nel Medio evo? Beh, immaginate una città senza la Rocca Roveresca, ed al posto di quella i ruderi di una torre romana di avvistamento dei pirati, con il mare che arrivava proprio lì, in piazza del Duca, dove adesso decine di famiglie si incontrano e decine di bambini giocano liberamente. Immaginate una Senigallia con il Misa che fa un piccolo delta, senza portici, senza Palazzo Ducale, senza il palazzo comunale (e qualcuno potrebbe dirmi, con la solita ironia pungente dei senigalliesi: quello se non c’era era meglio!), senza ospedale, con un convento di benedettini al suo posto, un altro convento alle cave di S. Gaudenzio, senza strade, autostrada, semafori, case in pietra, o quartieri come le Saline o come la Pace. Insomma si direbbe quasi una città di fantasmi. Eppure era così. L’unico monumento rimasto è, come ci ricorda Gilberto Volpini nel suo libro, il castello a Scapezzano, per resto una piccola cittadina di pescatori e commercianti che scambiano le merci lungo il canale principale del Misa, la produzione di sale alle Saline, spesso zona infestata dalla malaria. Insomma una città irriconoscibile, con molti ruderi romani impiegati per le poche chiese e case in pietra, una città spesso preda di pirati ed invasori. Solo verso la fine di questo lunghissimo periodo (sono ben mille anni!) il Cardinale Albornoz fece ricostruire una nuova rocca sul mare, in difesa della città, che diverrà la base per la stupenda Rocca Roveresca. Noi ci siamo abituati, ma poche cittadine come la nostra hanno un monumento militare rinascimentale così ben conservato! Comunque mille anni di storia non si possono certo riassumere qui. Ma per chi vuol saperne di più abbiamo un’ottima rappresentanza di storici locali, come il Prof. Anselmi, la Prof. Bonvini, Gilberto Volpini, Mons. Angelo Mencucci, cito a memoria e scusate se non ho ricordato tutti. E per gli appassionati c’è sempre la monumentale ‘Storia di Senigallia’ in 4 volumi del compianto prof. Mons. Alberto Polverari, con cui ho avuto la fortuna di lavorare negli ultimi tempi della sua vita. Un vero maestro di storia. C’è chi dice che Senigallia nel Medio evo era decadente, c’è chi dice che era un importante punto di riferimento commerciale, come sempre le posizioni sono diverse, diverse le sensibilità, e la verità, per quei lunghi mille anni, sta molto probabilmente nel mezzo. Ma con l’avvento di papa Sisto IV e del nipote Giovanni della Rovere, proprio sul finire del Medio evo, Senigallia comincerà ad avere quell’aspetto che ci è familiare. Il resto lo faranno in epoca moderna Mons. Ercolani e, in epoca contemporanea, il tanto amato – odiato Giovanni Maria Mastai Ferretti, il beato papa Pio IX.
di Claudio Attardi
Medio & evo – Lo spirito dell’uomo medievale.
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