Quale destino per la Rotonda quando sarà nuovamente, e per sempre, a disposizione della città? E’ la domanda che a Senigallia gira da tempo e soprattutto adesso, dopo la riapertura dell’altra sera. Una domanda – e soprattutto una risposta – che divide i senigalliesi: c’è chi vorrebbe far rivivere la Rotonda come nei magnifici anni ’60, chi la vede come luogo d’intrattenimento o di cultura e chi, invece, spera che diventi una struttura polifunzionale. «Ho un po’ di nostalgia degli anni ’60 – spiega Enzo Tombari, proprietario del Megà – Io alla Rotonda ci vedo una bella orchestra come ai tempi d’oro, quando era una favola». Anche per libero Mengucci, proprietario dello Shalimar, la Rotonda deve tornare a essere luogo di ritrovo per adulti con musica selezionata: «La Rotonda è stata ed è tutt’ora il simbolo della città. Per questo dovrebbe essere il luogo di riferimento del turista e assicurare la continuità del divertimento tutte le sere». Sulla slessa linea Enzo Monachesi, presidente Assib: «Ho ricordi bellissimi di quand’ero bambino: Forse la Rotonda dovrebbe tornare ad essere un luogo di ritrovo, di piacere e di svago». Revival o no. l’idea comune a tutti è che la Rotonda torni ad essere un punto di riferimento per Senigallia. «Dovrebbe diventare la vetrina della città, un luogo di promozione della spiaggia di velluto» dicono Giancarlo Ciavattini della Confcommercio e Walter Morganti della Fiba. E Morganti aggiunge: «La vedrei benissimo per mostre e meeting di alto livello». Tarcisio Torregiani, ex presidente dell’Api, ha in mente un progetto triangolare: «Dovrebbe essere inglobata in un sistema con due riferimenti importanti, l’Hotel Bagni (attuale Hotel Marche), che andrebbe riconsegnato agli albergatori, e il Palazzo del Turismo, che potrebbe diventare sede di convegni. La Rotonda a quel punto sarebbe il momento qualificativo del sistema. Il tutto affidato alla gestione privata nel rispetto delle linee architettoniche del monumento». Qualcuno vede nella piattaforma un ideale contenitore culturale: «Potrebbe essere destinata ad attività socio-culturali di alto livello, intendendo il termine cultura nel significato più ampio possibile – propone Stefano Schiavoni, consigliere comunale Ds – I costi di gestione sarebbero notevoli, ma la finalità della Rotonda non può che essere culturale». Anche Moreno Cedroni, chef della Madonnina del Pescatore, la vede come centro culturale per mostre ed eventi artistici. Mostre, teatro, cultura sono le destinazioni possibili anche secondo un’altro chef. Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante. Dello stesso parere Paolo Rossi, presidente del Rotary: «Tenendo conto anche degli spazi, la destinazione ideale è quella culturale». E Richard Mengucci del Miu Miù specifica: «La Rotonda deve diventare luogo di intrattenimento culturale». Gabriele Cameruccio, capogruppo della Cdl, vede nel gioiello senigalliese un «luogo fruibile per tutti, tutto il giorno per un periodo più lungo possibile. La Rotonda ha le potenzialità per diventare l’anello fondamentale dell’economia turistica». In molti vedono nella Rotonda una struttura polifunzionale. Simona Romagnoli, presidente Giovani albergatori, Claudio Albonetti, segretario del Tenit, Rita Gigli, proprietaria della Meridiana e Paolo Luzi Crivellini, presidente della Confesercenti, concordano nell’utilizzo della Rotonda come fulcro di Senigallia dalle molteplici funzioni: mostre, convegni, dibattiti, informazioni turistiche, Albonetti addirittura parla di sfilate esclusive o mini-casinò, mentre la Gigli azzarda l’ipotesi di affittare la struttura per cerimonie.
di Laura delle Donne