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Nuovo appuntamento con l’associazione culturale Europa III Millennio

Il vice-ministro per l'economia, Baldassarri, a Senigallia per un convegno.

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La manifestazione questa volta si è tenuta a Senigallia con un altro ospite d’eccezione, il prof. Mario Baldassarri, vice ministro dell’Economia, sul tema -L’europa e la globalizzazione-.L’incontro, alla cui organizzazione hanno collaborato in particolare anche numerosi iscritti all’ex CDU, ha registrato un notevole successo per la partecipazione di un numerosissimo pubblico che ha gremito la sala delle conferenze del SenBHotel.I lavori della serata sono stati aperti dal saluto dall’arch. Maurizio Gianfelici, vicepresidente dell’Associazione ed introdotti, poi, dall’avv. Antonio Mastri, presidente di “Europa III Millennio” che ha ricordato come il modello di sviluppo marchigiano sia chiamato a competere con la globalizzazione e con i nuovi mercati nati dall’allargamento dell’Europa. Ed in tale ottica, Mastri si è chiesto se sapranno le Marche stare al passo con i tempi, se sapranno la classe politica e quella imprenditoriale cogliere le nuove occasioni offerte dai nuovi scenari mondiali, o se, invece le Marche saranno destinate alla marginalizzazione ed a un lento, quanto inesorabile declino. A questi e ad altri interrogativi, ha concluso il presidente saremo tutti chiamati, per le nostre specifiche responsabilità, a rispondere di fronte alla storia. Alfio Bassotti, dopo aver ricordato le figure dei consiglieri regionali, Mario Gasperini e Pino Ricci recentememente tragicamente scomparsi, ha presentato l’oratore, ricordando i valori solidaristici propri dell’umanesimo cristiano che sono alla base dell’Europa e ai quali si ispirano tutte le iniziative dell’associazione culturale di cui è coordinatore.Bassotti, dopo aver parlato della Chiesa e del messaggio universale di Dio come un esempio di globalizzazione, ha sottolineato come questo inevitabile fenomeno non vada enfatizzato a priori ma debba invece, essere semplicemente governato. -Infatti, ha concluso testualmente l’oratore, se globalizzaziamo azioni politiche e sociali creando le condizioni di un equilibrato sviluppo sociale ed economico dei popoli, se globalizziamo la tolleranza e la cooperazione tra le nazioni, se globalizziamo la pace allora non possiamo che esaltare e benedire il fenomeno della globalizzazione; se, viceversa, globalizziamo lo sfruttamento dei paesi più ricchi verso il terzo e quarto mondo relegando quei popoli a vivere in condizioni di assoluta indigenza, nella fame, senza dare agli stessi prospettive di sviluppo e di pace allora noi non possiamo che essere contro questa globalizzazione-. E’ seguita, poi. a conclusione del convegno, l’analisi, ly come sempre, del professor Mario Baldassarri, vice-mini dell’Economia. Il professore ha iniziato la sua esposizione sottolineando come oggi vi sia un miliardo di persone che vive In paesi tecnologicamente avanzati, ricchi, industrializzati con forme di democrazia e di governo molto evolute, a fronte del resto del mondo povero, diseredato, ai limiti della sopravvivenza. Ed questo, purtroppo, allo stato attuale l’effetto ecclatante del fenomeno della globalizzazione: un fenomeno inevitabile perché frutto della ricerca tecnologica e scientifica e dunque per certi versi, anche auspicabile. Ma, è un fenomeno che va governato perché produca effetti di riequilibrio economico e di riscatto sociale prima che sia troppo tardi.Perciò, lo sviluppo dei paesi ricchi, dunque va regolato, ma soprattutto vanno aiutati i paesi del terzo e del quarto mondo. Il rischio del resto è serio: la fame, la desertificazione crescente, le epidemie, il dilagare senza freni di malattie come l’Aids, sono tutti campanelli d’allarme ha detto il dott. Baldassarri, spie di una situazione ai limiti di una catastrofe Umanitaria. E’ proprio partendo da questa analisi, il vice ministro dell’Economia ha parlato anche del ruolo che deve avere l’Europa unita ed in questa ottica ha riservato una collocazione importante è il nostro sogno, ha confessato, anche alte Marche. Infatti, la nuova Europa che deve nascere non potrà ignorare la Turchia e, soprattutto, i Paesi Balcanici: questa prospettiva consentirà alle Marche, per la vivacità della sua iniziativa e per le enormi energie che la animano, di essere una tra le maggiori protagoniste, per il contesto geografico che la vede collocata proprio al centro di bacino adriatico, dello sviluppo dell’intera area sud est europea.Siamo, perciò, ha concluso il professore, impegnati a costruire tutte le necessarie iniziative per non perdere questa grande, storica opportunità.

Pubblicato Lunedì 30 giugno, 2003 
alle ore 8:25
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