In televisione ti sarà spesso capitato di sentir parlare del restauro di opere antiche. Si tratta di un argomento che tende a diventare molto caldo quando in ballo ci sono opere molto famose, diventate delle vere e proprie icone. Ciò che molti non sanno è quanto impatto abbia il lavoro di restauro nel mondo dell’arte, e quanto questo genere di interventi siano diffusi, anche a livello locale. Il patrimonio artistico italiano ha bisogno di cure che solo dei professionisti possono garantire.

Il restauro richiede competenze specifiche per preservare l’integrità e il valore storico dei pezzi d’antiquariato. Se desideri approfondire le tecniche e i costi associati al restauro di mobili antichi, puoi consultare questa guida professionale dei restauratori di opere d’arte della Angelani Restauro.

Restaurare: cosa significa esattamente?

Il termine “restaurare” potrebbe avere un significato non molto preciso per chi non è del mestiere. Per cui in questo paragrafo cercheremo di chiarire quando si possa parlare effettivamente di restauro.

Nel corso del tempo può capitare che un’opera si sia deteriorata (come accade spesso ai dipinti), o che sia stata addirittura danneggiata (atti di vandalismo, incendi o disastri naturali, ad esempio). In queste situazioni si procede con un intervento di restauro, che ha come obiettivo sia quello di preservare l’opera, sia di ripristinarne la cosiddetta leggibilità, senza per questo andare a modificarla o falsarla.

Per raggiungere un risultato di questo tipo si applicano alcuni dei principi chiave del restauro, a partire dal “minimo intervento”, ossia si cerca di effettuare solo le operazioni necessarie, cercando di lavorare in maniera non invasiva. Oltre a ciò si utilizzano materiali compatibili con quelli originali.

Un altro aspetto da considerare è la possibilità di distinguere le parti che sono state restaurate da quelle originali. Per molti esperti è importante poter riconoscere quali lavori di restauro sono stati svolti.

Come si effettuano i restauri?

Esistono numerose tecniche di restauro, per questo è importante affidarsi a dei professionisti che si sono specializzati in questo campo. Restauratori capaci e con una buona esperienza sono pronti a utilizzare le nuove tecnologie già dalla fase della diagnostica, in modo tale da avere una reale analisi dell’opera e poter valutare quali interventi sono effettivamente necessari. I nuovi sistemi hanno già dimostrato la loro efficacia, e hanno affiancato i restauratori in operazioni anche molto complesse e tutt’altro che semplici.

Per quanto riguarda i lavori di restauro veri e propri molto dipende ovviamente dalla tipologia di opera. Ad esempio i quadri possono aver bisogno di una pulitura dallo sporco che si è accumulato nel corso dei secoli, oppure di una reintegrazione pittorica per ristabilire i suoi effettivi colori originali. Restando nel campo della pittura, anche gli affreschi possono rivelarsi molto delicati dopo diversi secoli, e aver bisogno di lavori come il fissaggio dell’intonaco.

Con le sculture la situazione può diventare davvero complicata, soprattutto quando mancano intere parti. Si possono effettuare delle ricostruzioni, utilizzando le nuove tecnologie, come la stampa 3D. In questi casi di solito la parte ricostruita è facilmente riconoscibile e può anche essere rimossa all’occorrenza.

Ci sono diverse tecniche che sono emerse negli ultimi anni e che si sono molto diffuse nel campo del restauro. I laser, ad esempio, hanno numerose applicazioni. Grazie a questi laser si possono rimuovere le incrostazioni in maniera molto scrupolosa. Anche le nanotecnologie hanno dimostrato una buona versatilità.