“Con il caldo a Senigallia torna il tormentone…la barra di foce…”
"Prima o poi, ritorna sempre...", sottolinea Mauro Rognoli - FOTO

E dunque con i ponti il disegno sembra essere compiuto, gaude la Giunta Olivetti, molto meno gli oltre 10.000 cittadini che chiedono una città sicura ma non umiliata.


ma non è mai stato oggetto di attenzioni o commenti.
Tra il 21 e il 23 dicembre dello scorso anno si sono avute due piene, simili come portata, fortunatamente senza arrecare alcun danno. Alla stazione idrometrica di Bettolelle si è misurato un livello di mt.3.71 (nella piena del settembre 2022, per fare un confronto, il livello fu misurato in mt.6.45).

Al momento tale materiale alla foce non appare, in quanto nei primi 100 mt. l’impresa Mentucci chiamata in emergenza, nei giorni 21 e 22 dicembre 2023 effettuava l’escavo fino ad una profondità di circa mt.2.50. Allora il 27/12/2023 quando l’impresa Mentucci lasciò il cantiere, l’escavo era arrivato proprio dove ora è apparsa nuovamente la barra.
Dunque ora la barra si è formata e si è resa visibile nel punto in cui l’alveo presentava una minore profondità. Forse ve ne sarete accorti: una seconda barra si sta formando a circa mt. 40 più a monte che con il passare dei mesi probabilmente andrà a congiungersi con quella più a valle.
Il fenomeno di contrasto si intensificherà soprattutto durante il periodo estivo, caratterizzato da bassa
piovosità e, dunque, da basse portate fluviali che, avendo quindi intensità minori rispetto alla forza del mare, farà si che si riformi la cosiddetta ‘’barra di foce’’.
Questo processo di deposito di materiale trasportato si verifica in maniera più o meno evidente, lungo tutto il fiume ma si evidenzia soprattutto nelle parti arginate e in corrispondenza della foce.
Sappiamo pure che la ‘’barra’’ non causa l’aumento del rischio idraulico della città di Senigallia, poichè appunto costituita da materiale incoerente, viene immediatamente rimossa da una piena fluviale importante. E’ un processo naturale tra la dinamica fluviale e moto ondoso, ma c’è sempre qualche esperto, laureato nella libera università della tastiera, che contesta la verità scientifica; per questo ricordo lo studio fatto dall’ UNIVPM a firma del Prof. M. Brocchini sulla dinamica fluviale e marittima tra la foce del Misa e l’ingresso portuale.
Insomma la ‘’barra’’ è solamente un falso problema. Viene però alimentato come ostacolo alle piene al fine di poter eseguire interventi alla foce del fiume (leggi prolungamento della banchina di levante)

in cui in quella del 15/09/2022 delle ore 20.16 compare la barra, mentre in quella scattata il mattino del 16/09 alle ore 08.38 a piena passata si vede l’alveo del fiume libero. Inoltre la pulizia delle banchine indica che non vi è stato alcun rigurgito della piena.

Questo intervento, poteva già essere stato eseguito dalla Struttura Commissariale, anche su forte sollecito della giunta Olivetti. Insomma oltre ad eseguire lavori di dubbia efficacia, consistenti nel rimuovere ad oggi mc.500.000 (così ha riferito il Presidente Acquaroli) avrebbe potuto anche dragare
tutto il tratto sopracitato portando il fondo ad una quota di almeno mt.-2.50. In questo modo il problema della formazione della barra di foce si sarebbe potuto rimandare di alcuni anni.
Sarebbe questo l’intervento che, sebbene non abbia nulla a che vedere con la mitigazione del rischio idraulico, dovrebbe essere fortemente richiesto e sollecitato dal ‘’Contratto di Fiume Misa Nevola’’ anziché riproporre nuovamente i soliti interventi costosi, inutili e dannosi, già ipotizzati negli anni 2021/2022 dal Consorzio di Bonifica delle Marche, come: prolungamento della banchina di levante e utilizzo della darsena N. Bixio come vasca di espansione.
L’acqua non va mai per l’insù, la mitigazione si fa a monte. E non realizzando costosi e pericolosi interventi illusori. Per quelli Senigallia ha già pagato e continua a pagare un prezzo vergognosamente alto.
Senigallia 16 marzo 2025 ing. Mauro Rognoli
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