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M5S Senigallia: “Il piano di riarmo europeo distruggerà sanità, istruzione e welfare”

Le testate nucleari presenti in Italia e le ripercussioni del riarmo sul nostro territorio

Militare italiano

L’Unione Europea, con il piano “Re Arm Europe”, ha approvato una risoluzione che permetterà di spendere fino a 800 miliardi di euro per le spese militari.

Secondo la stessa Unione Europea noi non possiamo fare debiti e spendere soldi per la sanità pubblica, non possiamo fare debiti e spendere soldi per il Welfare, per le case popolari, per le infrastrutture, per sistemare i dissesti idrogeologici, ma per comprare armi possiamo spendere soldi e accumulare altri debiti. Dobbiamo stare molto attenti a chi votiamo, a partire da chi mandiamo in Europa in questo caso, ma anche a livello territoriale (comunale, regionale, nazionale). Leggiamo i programmi, guardiamo i candidati e i loro percorsi di vita, e poi decidiamo. E chi di voi elettori di quei deputati europei che si sono astenuti (è come votare SI ma vigliaccamente) o che hanno votato direttamente per il riarmo, fate sapere ai vostri rappresentanti che non siete d’accordo, che non li avete votati per prepararci alla guerra, ma per darci pace, welfare, sanità ed istruzione efficienti.

L’ITALIA E LE TESTATE NUCLEARI

La Russia non ha mai invaso l’Italia, perché dovrebbe farlo adesso? E’ assurdo solo pensarlo. Esistono attualmente circa 200 armi nucleari tattiche americane in Europa. Francia e Regno Unito hanno il loro autonomo deterrente nucleare. Le armi nucleari americane sono stazionate in cinque Paesi della NATO: Belgio, Germania, Italia, Olanda e Turchia. Da un rapporto dell’associazione ambientalista americana «Natural Resources Defense Council» emerge che gli Stati Uniti d’America (USA) mantengono in Italia 90 bombe nucleari: 50 ad Aviano (Pordenone) e 40 a Ghedi Torre (Brescia). Sono bombe tattiche B-61 in tre versioni, la cui potenza va da 45 a 170 kiloton (tredici volte maggiore di quella della bomba di Hiroshima). Non bastano queste armi di distruzione e morte come deterrente per i russi

Invece alla UE non bastano e vuole imporre il riarmo a tutti gli stati membri, definito necessario a scoraggiare un attacco russo che in molti prevedono avverrà entro tre, quattro o cinque anni ma di cui non vi è traccia in nessun rapporto d’intelligence, che non appare credibile sul piano militare e geopolitico e che in realtà non sembra essere in cima alle preoccupazioni dei cittadini europei.

Su questo tema la narrazione imposta dall’Unione Europea è imbarazzante perché sono tre anni che ci propinano una ridicola propaganda che dipinge i russi come incompetenti (si bombardano da soli), privi di strategia e tattica (morti e feriti quasi 900mila militari), mandati allo sbaraglio senza armi (combattono con i badili), senza mezzi (usano carri trainati da cavalli), senza tecnologia (rubano le schede elettroniche dalle lavatrici ucraine) né indumenti idonei (non hanno i calzini).

Ciò nonostante, gli stessi che fino a ieri ci raccontavano che le nostre sanzioni stavano demolendo economia e macchina bellica russa, oggi ci vogliono convincere che i russi sono pronti a marciare su Varsavia, Berlino, Parigi e Lisbona. E Naturalmente su Roma e poi Senigallia!

I SOLDI PER IL RIARMO L’ITALIA LI DOVRA’ CHIEDERE IN PRESTITO E INDEBITARSI SEMPRE DI PIU’

Ma voi spendereste i soldi per comperare una macchina per fare un viaggio del tutto improbabile tra l’altro non prima di 4 o 5 anni e che quindi non userete mai, lasciandola arrugginire sul vialetto di casa, invece di curarvi o mandare i vostri figli a scuola nella certezza che è quello che vi serve oggi e non fra 4 o 5 anni? Ebbene, l’Europa col governo italiano in prima fila, ha deciso di fare proprio questo. Buttare i nostri soldi in una impresa senza fondamento.

L’Italia dovrà per forza ridurre le spese per il sociale per assicurarsi la capacità di sostenere il riarmo richiesto dalla Unione Europea. La strada di ulteriori prestiti per armi è insostenibile alla luce del pesante indebitamento che già caratterizza il nostro Paese. L’Italia, già fortemente indebitata (noi abbiamo il quarto debito pubblico più grande al mondo in termini assoluti), accedendo ai prestiti per il riarmo, cioè ricevendo soldi che poi dovrebbe restituire pagandoci anche gli interessi, accumulerebbe altri debiti. E il Paese andrebbe in bancarotta.

Riassumendo, le conseguenze a lungo termine di un’elevata spesa militare sulla nostra economia possono essere significative e variegate. Ecco alcuni degli effetti principali:

  1. 1. Opportunità di Investimento Perdute
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  • Spreco di Risorse: Le risorse finanziarie destinate alla spesa militare non saranno disponibili per essere allocate a settori produttivi come sanità, istruzione e infrastrutture, che promuovono lo sviluppo economico a lungo termine.
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  • Diminuzione degli Investimenti Sociali: Un’elevata spesa militare toglie altri soldi ai programmi sociali, riducendo la qualità della vita e aumentando le disuguaglianze.
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  1. 2. Impatto sul Crescita Economica
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  • Crescita Limitata: Investimenti in settori non produttivi, come l’industria bellica, non generano la stessa crescita economica di investimenti in settori civili. Questo porta ad una crescita economica stagnante.
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  1. 3. Debito Pubblico e Stabilità Fiscale
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  • Aumento del Debito: Finanziamenti elevati per la difesa per di più al di fuori del patto di stabilità, quindi totalmente fuori controllo, portano inevitabilmente ad un aumento del debito pubblico, con conseguenze negative sulla stabilità fiscale a lungo termine.
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  • Rischi di Austerità: Per mantenere la sostenibilità del debito, i governi dovranno inevitabilmente implementare misure di austerità, che colpiscono ulteriormente i servizi pubblici. La manovra “lacrime e sangue” del governo Monti sarà stata una passeggiata al confronto.
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  1. 4. Disuguaglianza Sociale
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  • Aumento delle Disuguaglianze: Le spese militari contribuiscono ad incrementare la già terribile disuguaglianza economica, poiché i benefici derivanti da tali investimenti spesso non raggiungono le fasce più vulnerabili della popolazione.
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  1. 5. Rischi Geopolitici e Instabilità
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  • Tensioni Internazionali: Un aumento della spesa militare può innescare una corsa agli armamenti e aumentare le tensioni con altri paesi, portando a conflitti che possono destabilizzare l’economia.
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  • Costi di Conflitto: I conflitti armati comportano costi enormi non solo in termini di spese militari, ma anche per la ricostruzione e il supporto ai rifugiati, gravando ulteriormente sull’economia, costi che gravano sulla popolazione mentre in pochi guadagnano cifre smisurate, la storia ce lo insegna.

 

In sintesi, mentre un certo livello di spesa militare può essere giustificato per garantire la sicurezza nazionale, un’elevata spesa, come quella voluta dall’Europa e dal governo italiano, può avere solo che conseguenze negative enormi sull’economia, sulla società e sull’ambiente.

Noi del Movimento 5 Stelle consideriamo una follia spendere tutti questi soldi ed indebitarci ulteriormente per effettuare una illogica spesa militare. Partiamo dai noi stessi, partiamo dai territori, e facciamo sentire la nostra voce ai rappresentanti politici di tutti i livelli. Perché ogni decisione presa dall’’alto’ ricade anche, sempre e comunque sul nostro territorio. Più soldi per le armi significa sempre meno soldi per risolvere i nostri problemi!

Nel 2025, noi del Movimento 5 Stelle vogliamo che i soldi siano investiti non in insensate campagne militari contro nemici inesistenti, ma siano spesi per dare supporto ai territori in difficoltà, per aiutare le persone che non hanno dignità, per migliorare la qualità della vita delle persone, non per essere corresponsabili in solido della morte di migliaia di persone, donne e bambini come successo in questi ultimi anni.

A qualsiasi progetto c’è stato sempre risposto: non ci sono i soldi!

EVIDENTEMENTE NON È VERO.

Evidentemente bisogna scegliere in modo più accurato i nostri rappresentanti politici per realizzare una politica veramente virtuosa.

 

Movimento 5 Stelle Senigallia – Parte del gruppo territoriale Val Misa

Commenti
Solo un commento
amarconi 2025-03-15 19:26:07
Sì ma la domenica c’è la partita? Dopo 8-9 ore di lavoro ci sarà ancora l’ happy hour? Allora che problema c’è tanto ip debito non lo pagheremo mai, rassegnatevi ad essere degli schiavi a vita e di regalare questo meraviglioso futuro alle prossime generazioni che quando leggeranno i libri di storia diranno “ ma erano davvero così coglioni?”
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