Ponte Garibaldi, Giuseppe Fiorini: “Garantire sicurezza senza alterare centro storico”
La lettera aperta a Olivetti e Acquaroli da parte del cittadino, imprenditore e già presidente di Confindustria Ancona

Giuseppe Fiorini scrive alla Redazione di Senigallia Notizie, firmandosi come cittadino, imprenditore e già presidente di Confindustria Ancona, per sottoporci una lettera aperta che ha voluto indirizzare al sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e al Commissario per l’emergenza alluvionale 2022, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Nello scritto di Fiorini, che pubblichiamo di seguito, la presa di posizione contro il progetto presentato in Consiglio Grande per la realizzazione del nuovo ponte Garibaldi, per il quale l’imprenditore ribadisce che la costruzione di questo nuovo ponte non rappresenta in sé la garanzia che potremo evitare in futuro nuovi allagamenti, sottolineando che, oltre a deturpare la città settecentesca, creerà problemi alla viabilità lasciando pressoché inalterati i problemi verso il mare.
Giuseppe Fiorini, in definitiva, si aggiunge all’elenco di chi chiede di riconsiderare il progetto e spingere in particolare sulla realizzazione delle vasche di espansione come opera mitigatoria prioritaria per la sicurezza idrogeologica Senigallia e per la vallata.
LETTERA APERTA
Signor Commissario Acquaroli dr. Francesco
Signor Sindaco Olivetti Avv. Massimo
Mi corre obbligo morale di intervenire su una questione che mi coinvolge come cittadino che ama la propria terra.
Nel corso di questi mesi, a Senigallia, si è parlato di sicurezza collegandola alla costruzione di un nuovo ponte, come se questo nuovo manufatto potesse evitare ulteriori allagamenti della città e nuovi problemi alla vallata.
Se vogliamo effettivamente parlare di sicurezza, se vogliamo evitare nuovi problemi alla città e all’intera vallata è necessario intervenire a monte.
Per affrontare correttamente le problematiche derivanti, in alcune occasioni, dal pericoloso afflusso di acqua, occorre realizzare le vasche di laminazione o di espansione.
Al fine di calmare la corsa del fiume erano state previste, già negli anni ’80, tre vasche di espansione.
La funzione di queste vasche è quella di accumulare le acque meteoriche che ricadono sulle aree impermeabilizzate per poi scaricarle nei corpi idrici superficiali (fossi, torrenti, fiumi, ecc.) con una portata idraulica molto più bassa, allo scopo di eliminare il fenomeno delle ondate di piena e le loro drammatiche conseguenze.
Purtroppo tali vasche non sono state realizzate dalle passate amministrazioni, di conseguenza si sono avute le alluvioni nel territorio senigalliese che hanno procurato morti ed enormi danni.
Ricordo che quella del 15 settembre 2022 causò 13 vittime (cinque a Pianello, tre a Barbara, una a Trecastelli, una a Bettolelle, una a Serra, due a Corinaldo e una a Ostra Vetere) danneggiò 500 aziende, 2.500 case private, e minacciò la pubblica incolumità di oltre 8 mila persone (Rai News.it)
L’ultimo esempio dell’utilità delle vasche, è il caso di Vicenza. “Grazie ad esse, realizzate con i fondi europei, la città si è salvata dall’alluvione. Senza gli invasi temporanei a Coldognò, sul Timonchio, a Guà sul fiume Agno, e a Viale Diaz in città, Vicenza sarebbe stata investita da una vera e propria furia” (Il Sole 24 ore del 4 marzo 2024).
A conferma ricordo il Comunicato stampa del Comune di Senigallia del 17.05.2024:
“Sono state definitivamente previste, come da noi fortemente richiesto, tre nuove vasche di laminazione: la prima è quella della Marazzana, per una estensione di circa 150 ettari, per una spesa complessiva di 12 milioni di euro; la seconda è quella dell’area del civico 105 ed aree vicine subito dopo il fosso Baviera, per una spesa di 9,5 milioni di euro; la terza a Bettolelle, a monte della vasca esistente, per una spesa di 975.000 euro.”
Non è la costruzione di un nuovo ponte, signori Amministratori, che eviterebbe eventuali alluvioni. Lo stesso vicecommissario, ing. Babini, infatti, è dello stesso avviso, tanto che ha dichiarato a ETV Marche: “Rendiamoci conto che questo verrà ad essere il ponte più sicuro del tratto urbano di Senigallia. Noi ci auguriamo che quello che è successo nel 2022 di dimenticarlo e di non doverlo più vivere in questa vita, però se dovesse succedere un qualcosa di paragonabile, per magnitudo, ricordiamoci che potrebbe essere molto comodo ( ?? ) avere un ponte in posizione sopraelevata che consenta ai vigili del fuoco, alle ambulanze, ai mezzi di soccorso di transitare da una parte all’altra, mentre gli altri potrebbero essere interessati dall’acqua in condizioni critiche, tipo il ponte delle ferrovie, il ponte della statale, il ponte Portone”.
La conclusione, quindi, è che costruiremmo un nuovo ponte che deturperà di sicuro la città settecentesca, che creerà grandi problemi alla viabilità, lasciando pressoché inalterati danni e problemi verso mare.
Infatti preconizza il vicecommissario ing. Babini, il centro della città, più in particolare dal ponte degli Angeli fino alla zona portuale, continuerebbe ad essere allagato.
I cittadini, quindi, continuerebbero ad essere “invitati a salire ai piani alti” e dovrebbero di nuovo spalare il fango e avere notevoli danni se non drammi.
Solo con la realizzazione delle vasche di laminazione si garantirebbe la sicurezza dell’intera vallata e della città di Senigallia, grazie alla drastica diminuzione di afflusso d’acqua.
Nello stesso tempo si metterebbero in sicurezza i ponti già esistenti: quello degli Angeli, quello della Nazionale, quella della Ferrovia e il ponte Portone.
Il nuovo ponte Garibaldi potrebbe essere posizionato alla stessa quota del precedente, munendolo insieme a quello degli Angeli di martinetti che, in caso di allerta, sarebbero messi in funzione molto prima che la piena arrivi in città.
L’ingegner Babini ha precisato “Sollevare un ponte prima della piena o quando c’è una allerta può essere “una scelta …. una interpretazione stirata”
Tale soluzione è stata brillantemente realizzata per esempio a Torino, Rapallo, ecc. con la massima soddisfazione delle cittadinanze.
Credo che ci siano tanti motivi ed elementi per riflettere e per rivedere i progetti.
Dobbiamo trovare soluzioni, Signori Amministratori, che permettano di salvaguardare Senigallia e l’intera vallata del Misa, garantire la sicurezza dei cittadini e non alterare un centro storico che è motivo di richiamo, di attenzione e di apprezzamento da parte di tutti noi e di tutti coloro che visitano e ammirano la nostra città.
Spero che il sindaco vada avanti così come fece Mangialardi con piazza Garibaldi o con l’unione dei comuni per il quale i cittadini avevano espresso parere contrario con il referendum.
La battaglia contro il ponte e solo politica, il vero pericolo è il ponte degli angeli ma quello non si può criticare perché loro non sbagliano mai.
Ricordiamo che meno della metà dei Senigalliesi è contrario quindi andate avanti tranquilli.
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