Amo Senigallia: “Quante menzogne sul Ponte a Brugola!”
Gennaro Campanile: "Il Sindaco Olivetti non ha nessuna intenzione di opporsi né raccoglie l’invito di indire un referendum"

Lo scempio del nuovo Ponte a Brugola è deciso. Il Sindaco Olivetti non ha nessuna intenzione di opporsi né raccoglie l’invito di indire un referendum. Adesso aspetta la consegna delle firme delle persone contrarie (8.503 sono qui: https://www.change.org/p/no-al-progetto-del-nuovo-ponte-garibaldi-a-senigallia?source_location=search), poi magari ci sarà chi le vuole pure confermate da un notaio.
Tra le tante cose che non si capiscono razionalmente, ce n’è una che sovrasta le altre: perché raccontare menzogne anziché dare spiegazioni?
IL NUOVO PONTE AUMENTERA’ LA SICUREZZA
Come è stato ampiamente dimostrato la sezione dell’alveo del fiume in quel punto è maggiore che a valle, presso i tre ponti successivi. L’acqua quindi strariperà dopo il Ponte a Brugola. L’allagamento del quartiere del Campo Boario nel 2022 (l’acqua è giunta fino a via Umberto Giordano) è “merito” del funzionario che non ha fatto installare le paratoie sul Ponte Garibaldi come è sempre stato fatto prima.
IL PONTE SOPRAELEVATO E’ L’UNICO POSSIBILE
Sono possibili soluzioni mobili (levatoio o con martinetti). Non è stata pubblicata una, dicesi una, obiezione tecnica o giuridica, su una soluzione di ponte levatoio.
NON SI POSSONO USARE I MARTINETTI
La legge aggiunge “durante la piena”. Se l’impedimento fosse assoluto la precisazione sarebbe stata superflua. La comprensione elementare del testo scritto indica che prima della piena i martinetti non sono vietati.
COSTRUIRE IN DEROGA HA CAUSATO SITUAZIONI IN CUI SONO MORTE LE PERSONE
Le proposte presentate dai professionisti non sono in deroga a nessuna legge. Associare in qualche modo gli eventi luttuosi che hanno colpito, solo in parte, la nostra comunità alla costruzione del nuovo ponte non è moralmente accettabile e conferma il detto che senza sostanza vera la si inventa con le parole.
IL SINDACO NON PUO’ FARE NULLA PER IMPEDIRE LA COSTRUZIONE DEL PONTE A BRUGOLA
Il Presidente Acquaroli è stato chiaro, chiarissimo. Se il Sindaco, se la Giunta, se la Cittadinanza non vuole il Ponte a Brugola, il ponte non si fa. Il Sindaco non vuole assumersi nessuna responsabilità? Indìca rapidamente un referendum ma non si prende neppure questa responsabilità-
I CITTADINI VOGLIONO IL PONTE
Si tratta di vedere se i cittadini vogliono “quel” ponte. L’unico modo per saperlo è contarsi con un bel referendum. Il resto sono chiacchiere gratuite perché è facile far diventare “i cittadini” una piccolissima minoranza, basta fare un comunicato stampa.
Sgomberato il campo dalle cose non vere rimane irrisolto il problema sull’effettivo motivo della scelta progettuale. In mancanza di spiegazioni (l’aggettivo “chiare” è fantascienza) non resta che affidarsi alle ipotesi partendo dal presupposto che scelte sbagliate non necessariamente nascono da ragionamenti complicati o raffinati.
La prima ipotesi è la più semplice. La soluzione scelta è la più conosciuta dal progettista, magari abituato a progettare ponti autostradali e non quelli urbani. Oppure che il progettista ha dato poca importanza, se non alcuna, al contesto urbanistico e quindi ha pensato ad un ponte con un ridotto numero di vincoli, tenendo conto solo di altezze e dislivelli. Un’altra ipotesi è che l’autore del progetto non sia fidato della sua capacità di comprendere un testo legislativo ed abbia avuto timore che un domani la magistratura arrivasse a conclusioni diverse (magari solo fino al giudizio di primo grado, ma intanto si è subita tutta la trafila forcaiola). Oppure si è stati schiavi della fretta di realizzare un’opera, costi quello che costi, in vista di scadenze politiche in cui si potrebbe rinfacciare la distruzione di un ponte che sarebbe stato possibile recuperare (fino a prova contraria dal momento che la sua classificazione di insicurezza è senza paternità) spendendo, tra l’altro, molto molto meno.
In ognuna di queste ipotesi è chiara la responsabilità della destra al governo regionale/cittadino che non ha saputo difendere l’originalità e la bellezza del contesto cittadino di Senigallia o sbagliando scelte o accettando soluzioni o scegliendo i collaboratori. Per una politica che guarda al futuro e all’interesse di un territorio non sono bruscolini.
PS: Sono stati fatti esempi di ponti recenti e nessuno con i martinetti. Quanti ponti invece sono stati fatti con doppie rampe di accesso a 90°, pendenza 8%, in centro città?
Gennaro Campanile
Consigliere Comune Senigallia
Amo Senigallia
Non mi sembra nè giusto nè conveniente fermare il progetto del nuovo ponte Garibaldi. Sono trascorsi quasi 2,5 anni dal fatto e chi ne subisce le conseguenze sono i cittadini.
Secondo me bisogna accelerare al fine di ripristinare una viabilità che non si può più limitare.
Anzitutto porrei l'attenzione sulla passerella provvisoria, individuando una sua nuova collocazione funzionale alla città, qualora con il suo utilizzo, si ravvisi un miglioramento del sistema di transito pedonale fra le due sponde.
Per chi sostiene che il nuovo ponte non serva, consideri che il ponte realizzato sul corso 2 giugno, dovrà essere oggetto di lavori di adeguamento alle normative vigenti, e quindi chiuso per diversi mesi.
Per il nuovo ponte Garibaldi (oltre a cambiare nome) suggerisco di valutare la possibilità di estendere la rampa di via Rossini provenendo dall'ospedale, anche in discesa verso mare (sempre su via Rossini). Si avrebbe così su via Rossini un doppio senso di marcia, come nella configurazione attuale. Questo permetterebbe oltre a snellire il traffico su via Rossini, di avere possibilità future di variazioni della viabilità, a parità di impatti che il nuovo ponte comporta.
Chiedo a chiunque coinvolto nel progetto se per questa soluzione è stata valutata la sua fattibilità.
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