Active Valley. La professione dell’Operatore di Turismo Esperienziale
Corso per conoscere basi teoriche e metodologiche e sviluppare capacità di creare, organizzare, erogare palinsesti esperienziali

In attesa di illustrare nel dettaglio il primo evento di primavera di Active Valley, che avrà luogo a Castelvecchio domenica 23 marzo, facciamo cenno al percorso formativo dedicato alla formazione dell’Operatore di Turismo Esperienziale (da ora OTE).
Per capire la genesi di un tale percorso formativo, consigliamo la lettura dell’articolo precedente dedicato al disciplinare Storyliving Experience
In effetti il corso di 28 ore, che si svolgerà prevalentemente a maggio, consente di conoscere le basi teoriche e metodologiche del turismo esperienziale e sviluppare o comprendere le capacità di creare, organizzare, erogare palinsesti esperienziali secondo il citato disciplinare.
L’offerta, dunque, è pensata per un cliente evoluto, il cosiddetto “ConsumAttore”, una tipologia di persona che ha superato l’ansia dell’avere e capisce che il vero ben essere nasce dalla relazione, dall’essere più che dall’avere. Questo tipo di cliente cerca le cose più vere, più personali, più genuine, fuori del sentiero battuto. Vuole diventare italiano con gli italiani e immergersi nelle linee narrative che seguono la stessa passione condivisa con colui che lo sta ospitando.
Ma chi è l’OTE? Intanto non è una guida turistica ambientale o culturale iscritta al relativo albo professionale, ma è una figura che si dedica alla progettazione di experience e collabora con la prima per gli aspetti dedicati alle escursioni (guida, accompagnamento). L’OTE, tuttavia, ha un suo albo (ASSOTES) secondo le disposizioni della legge 4/2013 e per accedervi deve aver fatto il corso e superato un esame. Chi può diventare un OTE? una guida turistica, un operatore di struttura ricettiva o ristorativa o di Agenzia, un cultore del turismo esperienziale, un dipendente pubblico, un componente della comunità politica.
Ai nostri borghi, affinchè si possa sperare di attrarre flussi di turisti di qualità con prodotti innovativi, servono nuovi professionisti, come appunto l’OTE. Una parte del valore della professione viene sicuramente dall’aspetto tecnico legato al disciplinare di riferimento che fornisce metodo e processo; una struttura metodologica che consente di definire i contenuti in modo ordinato generando una elevata percezione di qualità. Un’altra parte è invece funzione della qualità relazionale che un pò dipende dall’empatia dell’OTE e un po’ dal suo desiderio di conoscenza.
E’ propedeutica, per esempio, la conoscenza dei tematismi specifici del territorio (Genius Loci), come pure la capacità di inserire nel palinsesto esperienziale l’intervento delle persone del posto (Locals), ovvero quelle persone che non sono ‘mestieranti’ del turismo ma che, con le loro specificità e passioni, sapranno dare autenticità e valore all’immersione dei loro ospiti nell’esperienza proposta, facendoli sentire con-cittadini temporanei del territorio.
Torneremo a parlare di questo percorso negli articoli successivi e nei webinar che Active Valley sta organizzando, ma fin da adesso è possibile prendere informazioni dettagliate scrivendo a: info@activevalley.it.
4. continua
di Alberto Di Capua
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