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“Consiglio Grande: replica sulle repliche”

L'ing. Rognoli: "Inutile: convocato a pratica già chiusa. Mi siano comunque permesse alcune osservazioni"

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Rendering nuovo ponte Garibaldi visto da via Rossini

Il Presidente Pro-tempore della Regione Acquaroli e il Sindaco Pro-tempore Olivetti ci hanno comunicato che nel cuore storico di Senigallia si ergerà un devastante ponte autostradale, di inutili altezze e barriere. Meglio: il ponte sarà quello e basta!! Così l’inutile Consiglio Grande, convocato a pratica già chiusa.

Rendering nuovo ponte Garibaldi visto da via Portici ErcolaniMi siano comunque permesse alcune osservazioni.

1 – Per evitare la fretta e furia del ponte “a brugola”, l’arch. Bacchiocchi aveva proposto – poiché non vietato dalle norme vigenti – la realizzazione di un ponte sollevabile con martinetti, che si azionano prima, dell’arrivo della piena. NONDURANTE. Soluzione questa, tra l’altro, prevista a dicembre 2023 (decreto n. 6) dal vicecommissario ing. Babini e riconfermata dallo stesso con il piano delle opere strutturali del maggio 2024, ma per il ponte Due Giugno; prevedendo altresì un finanziamento di 550 mila euro per “intervento di cui è stata valutata la fattibilità tecnica, progettazione da affidare a seguito dell’approvazione del piano”. Dopo, invece, a ottobre 2024, il Prof. Ing. Petrangeli – noto progettista di ponti e del nuovo Garibaldi – scrisse nella relazione generale del progetto definitivo: “A ulteriore garanzia che il ponte non diventassel’elemento critico del deflusso del Misa, quando venissero adeguati gli altri tre ponti a valle che oggi hanno minore capacità di deflusso, si era progettata un’opera che venisse facilmente sollevata in caso di eventi eccezionali …. mediante un sistema di martinetti…”. Ipotesi però poi abbandonata non perché i “martinetti”erano fuorilegge ma bensì perchè “la soluzione aveva una capacità di deflusso doppia rispetto ai tre ponti a valle”. Ovvero, l’ing. Petrangeli, o il suo committente riconosce che il problema erano e restano gli altri ponti. Perché allora si è deciso di progettare un ponte ancora più alto, sotto cui passerebbe (o passerà) tutta quell’acqua che continuerà pericolosamente a schiantarsi poco dopo?

Quindi la soluzione martinetti sostenuta dall’arch. Bacchiocchi nonnecessitava di ALCUNA DEROGA DALLE NORME ATTUALMENTE VIGENTI. Come chiaramente ci riporta l’avv. Paradisi in una sua nota:”….se la normaavesse voluto impedire la realizzazione di ponti sollevabili (magari con i famosi martinetti) avrebbe prescritto – in lingua italiana – è vietata la realizzazione di ponti sollevabili …”

Si ricorda agli smemorati che fino alla piena del maggio 2014 il Genio Civile faceva istallare le “paratie” sui due lati dei ponti (2 Giugno e Garibaldi) PRIMA e NON DURANTE la piena in modo da aumentare la capacità di deflusso. Questo già accadeva prima dell’entrata in vigore delle norme.

2 – Per evitare la fretta e furia del ponte “a brugola”, si era proposto un ponte provvisorio, in attesa delle indispensabili vasche di laminazione, attese da decenni. Il ponte provvisorio è un ponte che una volta completate le opere di fondazione, viene istallato in pochissimo tempo e analogamente in poco tempo si rimuove. Non deve necessariamente rispettare la deroga del franco idraulico per la piena duecentennale (cosa che normalmente accade nel rifacimento di ponti nei centri storici ed è appunto per questo che si evita quanto più possibile il loro abbattimento, (tranne che a Senigallia) motivandola con le seguenti considerazioni:

– Emergenza: dopo un’alluvione quando è necessario ripristinare il traffico.

– Temporaneità: il ponte è destinato ad essere rimosso o sostituito in breve tempo.

– Impossibilità tecnica: quando non è possibile rispettare il franco idraulico a causa di vincoli ambientali o storici.

A Faenza tanto per fare un esempio è stato istallato un ponteprovvisorio sul fiume Lamone (a fianco del ponte delle Grazie) con una luce di mt.70 e con franco idraulico di mt.0.90 autorizzato dalla Regione Emilia Romagna che, a differenza della Regione Marche si è dotata di un PIANO SPECIALE PRELIMINARE contenente i criteri per la valutazione della compatibilità idraulica dei ponti prevedendo interventi in regime transitorio di adeguamento e di miglioramento.

Si riporta di seguito un preventivo di per l’istallazione di un ponte provvisorio per la fornitura, posa in opera e noleggio di:

– ponte provvisorio carrabile a doppia corsia di larghezza mt.7.50 e luce mt.37.50 con portata secondo norme NTC 2018 EN 1991-2,LG2020 (transitabilità ai mezzi pesanti fino a 44 t.)

– montaggio/smontaggio + nolo per 12 mesi € 330.000

– opere di fondazione (idonee per il definitivo) €. 140.000

– rampe (il ponte viene posto sopra gli argini) €. 90.000

– spese varie, progetti, prove di carico,collaudo € 80.000

– imprevisti € 50.000

– noleggio mensile per ogni mese oltre il 12° € 10.500

Ben lontani dal 1.800.000 € dichiarati dal vice commissario ing. Babini, nel corso della sua replica.

3 – Il Sindaco Olivetti è apparso a tanti un poco aggressivo, magari perchè un consigliere di maggioranza ha ricordato, per la prima volta, chiaramente e pubblicamente riferendosi al 2 Giugno “… non mivergogno a dirlo è stato fatto un ponte che è stata la causa della alluvione”. Però la Presidente del Consiglio nella sua breve visita è stata portata “per caso” non sul 2 Giugno ma bensì sull’incolpevole Garibaldi certificandolo come “ponte dell’alluvione” prologo alla sua demolizione. Sbagliato e pericoloso, oggetto del processo a L’Aquila. Il 2 Giugno è ancora lì bello bello da lei, Sindaco, inaugurato, nel 21, insieme alla Regione, e dai progettisti magnificato come “brillante soluzione”. Il Sindaco ha detto che la colpa non è sua ma di chi lo ha preceduto, e che un sindaco non è un tecnico e non può sapere tutto. Eppure quella era, e tale è rimasta, la prima opera strutturale della sua Giunta. Il Sindaco, nel suo intervento, si è avvalso spesso del: non è colpa mia ma degli altri.

Comiziando su fatti che nulla c’entravano con il progetto/ponte, avanzava imprecisioni. Come per esempio sul rifacimento del porto “con un parere del Consiglio LavoriPubblici che probabilmente non c’era”. C’era sindaco, non avrebbe potuto essere altrimenti, è il n°583 del 30 gennaio 2001, e il fatto che lei lo dimentichi o tenti di metterlo in dubbio non è per nulla rassicurante. E ancora come lei ha detto che su fosso Sant’Angelo “è stata tombinata la parte finaleper avere una bella spiaggia“. Quei lavori, Sindaco, furono eseguiti dalla Regione alla fine degli anni 80, mentre il Comune negli anni 2000 intubò la parte a mare che era in precarie condizioni igienico sanitarie, permettendo il transito della stessa portata che si aveva a monte. L’esondazione del Sant’Angelo è principalmente dovuta a una cattiva manutenzione dell’alveo (appena si rimuove la vegetazione sulle grate la portata transita) e la pulizia delle grate è suo compito Sindaco.

Infine quando lei sig. Sindaco Pro-tempore dice: “trovate un ingegnere che firmi il ponte conquesto sistema (martinetti). le ricordo che l’ingegnere lei lo aveva già nella persona del Prof. Ing. Petrangeli che nella relazione del progetto definitivo per conto di ANAS a pag. 3 proponeva la soluzione del ponte sollevabile con martinetti. Soluzione che non ha avuto seguito. Perché?

4 – Le associazioni di categoria che si sono espresse a favore della realizzazione immediata del nuovo ponte “brugola”, ancorchè brutto, in quanto utile a salvare il commercio in grave crisi del centro storico. Ora, da quello che si legge ormai da anni, in tutto il mondo il commercio “fisico”, è in crisi, persino ormai negli ipermercati. Perché si compera soprattutto e sempre più on line, stessi prodotti, costi più bassi. Lo fanno tutti i giovani, e sempre di più i maturi. Un esempio a noi vicino: ho letto che ad Ancona, in 500 metri del centrale corso Matteotti, hanno chiuso 19 negozi, e lì non c’è problema di ponte.

Vignetta di Leonardo CemakCiò che però mi ha più sconcertato dei favorevoli al ponte a “brugola” è stato l’uso delle vittime delle alluvioni. Quelle terribili morti, lungo le vallate di Misa e Nevola, che nulla c’entrano con i ponti cittadini. Assumetevi le vostre responsabilità di imposizioni, senza speculazioni che non vi fanno onore. Rispettate i morti.

Ing. Mauro Rognoli

 

P.S.: molte grazie al contributo del Maestro Cemak, sempre efficace e di grande amore per Senigallia

Commenti
Ci sono 4 commenti
sauro 2025-02-11 22:02:39
Non fate quel ponte, sarà una macchia indelebile sul tessuto urbano di Senigallia, vi prego fermatevi. Facciamo subito due cose: le cinque vasche di espansione ed il ponte provvisorio carrabile, poi penseremo al ponte definitivo che potrebbe essere collocato anche in altro luogo, per esempio lungo lo stradone Misa, facendolo sboccare su quell'area della ex caserma, si dico ex caserma perché corrono voci di un suo smantellamento.
Fermino Roccia
Fermino Roccia 2025-02-12 10:50:55
La cosa positiva di tutto questo "bailame", è che la costruzione di questo "ponte" decreterà la fine politica della giunta Olivetti. A Giugno 2026 i SenoGallici ricorderanno il danno che è stato fatto a SenoGallica e sapranno dove NON mettere la loro crocetta. Questo, a me pare una buona notizia !!
BlackCat
BlackCat 2025-02-12 12:22:04
Direi che con questo è tutto... L'ing. è stato anche buono a lasciare gli alberi che saranno abbattuti per poter costruire il ponte... La visione sarebbe stata anche peggiore se mai non fosse già abbastanza terrificante. Ora sta al Sindaco metterci il suo nome e quello del vicesindaco, in quello che sarà l'aborto ingegneristico e architettonico della Senigallia futura.
stefanor1 2025-02-19 18:00:50
Ho letto con interesse i vari articoli sul futuro ponte Garibaldi.
Ultimo articolo, legato alla viabilità lungo via Rossini. Allo stato attuale la viabilità lungo via Rossini è a doppio senso di marcia. Con il nuovo ponte mi pare di aver capito che per percorrere via Rossini dal mare verso monte si debba fare un giro attorno agli edifici scolastici. Non ho elementi per validare la proposta, ma suggerisco di valutare l'allagamento della rampa di accesso al ponte da via Rossini, su tutta la superfice stradale esistente e poi dopo il ponte fare una rampa di discesa di egual ampiezza. Così la viabilità rimarrebbe immutata. Come impatto non sarebbe molto diverso dallo scenario attuale di progetto. Lato fiume (sempre via Rossini) si potrebbe costituire il camminamento ciclo pedonale a ridosso dell'argine, essendo l'impalcato del ponte a circa + 2,50 dal pdc attuale. Sempre in prossimità dell'argine potrebbero trovare posto scale ed ascensori per i pedoni che volessero attraversare il nuovo ponte.
Ultima osservazione per il nuovo ponte: speriamo che cambino il nome....G. Garibaldi non è stato di certo un sant'uomo. La sua storia andrebbe riscritta.
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