“Comune di Senigallia è stato l’unico soggetto non ammissibile al finanziamento per i boschi urbani”
"Un difetto formale che per non aver rispettato, nella proposta, i requisiti minimi di superficie richiesta per l’intervento progettato"

Il costo di azioni a favore di nuove aree verdi è sempre il primo argomento che le amministrazioni portano come motivazione per non prendere l’iniziativa e non fare ciò che molti cittadini chiedono (e di cui tutti hanno bisogno, nel caso della tutela e dell’incremento del verde urbano).
Il Comune di Senigallia è uno di quelli che segue questa linea, mentre non bada a spese per l’eliminazione della copertura verde già esistente.
Ma i fondi, come spesso accade, non sono la vera motivazione alla base dell’inerzia su certi fronti, perché abbiamo capito bene che quando c’è volontà di fare qualcosa i fondi si trovano.
A questo proposito, lo scorso aprile la Regione Marche ha emanato il seguente bando “Concessione di contributi a Comuni e Unione di Comuni per la realizzazione di “boschi urbani” ai fini del miglioramento della qualità dell’aria, per contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici e quale riqualificazione urbana.”
Il bando è nato “dall’esigenza di favorire l’incremento di boschi in aree urbane” e prevedeva “il finanziamento al 100% per la realizzazione di piantagioni forestali permanenti”.
Per ogni progetto era possibile richiedere tra € 50.000 e € 500.000 (sì, non abbiamo scritto male, 500mila euro).
Due erano le tipologie di interventi possibili:
A Piantagioni forestali permanenti di superficie non inferiore ai 2.000 mq
B Microforestazione urbana per la realizzazione di impianti con dimensioni singolarmente inferiori a 2.000 mq, anche in più impianti separati, ognuno di almeno 100 mq.
Con i fondi disponibili era possibile coprire:
– spese per acquisto di piante e materiali tecnici accessori (concimi, tutori, protezioni, ecc.);
– spese per la lavorazione dei terreni per la messa a dimora delle piante;
– spese per irrigazione e altre cure colturali;
e altro ancora.
La Regione ha sottolineato con questo bando la necessità di aumentare le zone verdi per l’assorbimento dei principali inquinanti (Pm10, 03, NO2, CO2), una esigenza sempre più impellente in centri interessati da flussi di traffico continui e consistenti, di cui Senigallia è purtroppo un esempio sempre più calzante.
A circa 20 giorni dalla scadenza del bando siamo stati ricevuti in Comune, (è stata l’ultima volta che l’Ufficio verde si è interfacciato con noi) per una breve riunione, nella quale abbiamo fatto presente l’esistenza del bando per dare la nostra disponibilità a collaborare per la presentazione della domanda. Ci è stato risposto dall’assessore in modo molto secco che l’Ufficio verde aveva già i suoi tecnici a occuparsi della cosa e che non avevano bisogno di nessuno.
Il risultato, per farla breve, è che il Comune di Senigallia è stato l’unico soggetto non ammissibile al finanziamento (mentre altri 21 lo sono stati, e 9 hanno poi ricevuto somme consistenti per la realizzazione dei loro interventi), sia per un difetto formale che per non aver rispettato, nella proposta, i requisiti minimi di superficie richiesta per l’intervento progettato.
Oltre al fatto che la collaborazione è il miglior metodo per raggiungere dei buoni risultati in molte occasioni, vorremmo ricordare che formalmente questa opportunità è già prevista dalla legge.
L’articolo 55 del Codice del Terzo Settore (Decreto legislativo 3 luglio 2017 n.117 e ss.mm.ii) dice chiaramente che “in attuazione dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità,[…] le amministrazioni pubbliche assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento”.
Ci auguriamo che questo inciampo, che ci è costato piuttosto caro, contribuisca a inaugurare una nuova stagione di doverosa apertura e collaborazione da parte di chi amministra il bene pubblico di questa città, in osservanza di norme già esistenti e per una gestione del territorio che abbia come fine il benessere dei cittadini (tutti).
@octagon fattene un a ragione, lo so che voi estremisti di sinistra non riuscite a tollerare tutto quello che è fuori dalla vostra visione allucinata, lo stiamo vedendo tutti i giorni, scontri con le forze dell’ordine programmati, Ogn, attacchi della magistratura, insomma tutto il repertorio della sinistra che ha zero proposte ma vuole comandare con qualsiasi messo anche contro l’interesse del paese. L’era dei matti gren woke e finita!
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