“Le politiche sanitarie della Giunta regionale fanno acqua da tutte le parti”
Maurizio Mangialardi: "La palazzina promessa per Senigallia non avrà nemmeno gli spazi per il 118"
In attesa della riapertura dei 13 piccoli ospedali, delle nuove strutture di Macerata, Pesaro e della realizzazioni di tutte le altre mirabolanti promesse di cui nemmeno mezza è stata realizzata in oltre 4 anni di governo, la situazione reale della sanità concretamente esistente sul territorio è sempre più drammatica.
Il grido di dolore degli enti gestori delle RSA è rimasto ancora una volta inascoltato: piove sul bagnato con la bocciatura dell’emendamento del Gruppo PD Marche che prevedeva un aumento del contributo regionale per gli enti gestori. La Giunta Acquaroli ha scelto ancora una volta di penalizzare e punire ingiustamente i nostri anziani, sui quali ricadrà il prevedibile aumento delle rette delle strutture e le difficoltà di far quadrare i conti con un contributo tra i più bassi in Italia.
Nel frattempo, proseguono i disagi per la carenza di personale. La medicina territoriale è sempre più in affanno: dalla Val Misa alla Vallesina il servizio di guardia medica è sempre più inesistente e le chiusure ormai non vengono più nemmeno comunicate, mentre chiudono ovunque gli ambulatori dei medici di medicina generale. Trovare un medico, specialmente nell’entroterra, è diventato un vero e proprio terno al lotto: durante le feste, vietato ammalarsi!
Ci sono poi le immancabili palazzine dell’emergenza urgenza: da oltre 4 anni l’assessore Baldelli va brandendo quel libro dei sogni chiamato “masterplan” in base al quale quasi ogni paese dovrebbe avere la sua palazzina ospedaliera. Stando alle sue parole, quella di Fabriano avrebbe dovuto essere inaugurata già due anni fa, mentre in realtà i lavori non sono ancora nemmeno stati appaltati!
Anche il distratto sindaco Olivetti si è ormai accorto con colpevole ritardo di questo grande bluff: è emerso infatti che la palazzina promessa per Senigallia non avrà nemmeno gli spazi per il 118. Sarebbe un record: la prima struttura per l’emergenza urgenza senza servizi per il pronto soccorso! Non c’è limite alla fantasia di Baldelli e Acquaroli: chissà se si inventeranno anche i reparti senza letti e le sale chirurgiche senza bisturi.
Al momento, oltre alle inaugurazioni di strutture progettate, finanziate e appaltate dalla vecchia amministrazione (come nel caso di Amandola), non si è visto alcun risultato.
Serve un cambio di rotta immediato per fermare il declino del nostro servizio sanitario regionale.
da: Maurizio Mangialardi
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