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“Piano Antenne: forno a microonde per i senigalliesi?”

Senigallia Facciamo Eco: "L'Amministrazione Campagnolo-Olivetti non ha imparato la lezione dalla Storia?"

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Premesso che non si è contrari a prescindere all’adozione di un Regolamento (per quanto sia estremamente limitato il campo di azione), tuttavia si vogliono sottolineare alcuni fatti.

Il Piano antenne presentato dal Comune di Senigallia “regala” alle multinazionali telefoniche, al prezzo calmierato di 800€ /anno) 25 nuove palificazioni (SRB Stazioni Radio Base) su terreno pubblico e privato che presumibilmente andranno ad ospitare oltre 500 nuove antenne disseminate su tutto il territorio comunale, nonostante che sullo stesso siano già esistenti oltre 50 SRB che ospitano oltre 1.000 antenne.

Il comune di Pesaro, con una copertura fibra e wireless di gran lunga inferiore a quella di Senigallia (https://bandaultralarga.italia.it/mappa/?entity=42045&indicator=wireless), ha approvato recentemente un piano antenne concedendo soltanto 5 postazioni, nonostante le richieste dei gestori fossero di 30 nuove palificazioni (https://www.viveresenigallia.it/altrigiornali/4/386568-2024/).

In questo modo l’Amministrazione e l’assessore competente(?) di Senigallia svendono il territorio, sottoponendolo ad uno scellerato scempio paesaggistico e ad un ancor più grave rischio per la salute della popolazione, non ponendosi invece a difesa e baluardo dei cittadini, come dovrebbero, cercando di arginare lo strapotere delle multinazionali telefoniche.

Senza contare che le stesse possono subaffittare le postazioni ad altre compagnie telefoniche, lucrando sul suolo pubblico, aggiungendo al danno, la beffa per i cittadini.

C’è da aggiungere, inoltre, che il Comune non ha previsto, nell’approvando regolamento, un sistema di monitoraggio in continua, che permetta allo stesso di tenere costantemente sotto controllo i livelli di emissione elettromagnetica delle antenne esistenti e quelle che verranno installate, esponendo a rischi ancor più gravi la popolazione.

Esortiamo il Sindaco, di fronte a questa nuova tecnologia 5G, ad applicare il principio di precauzione a sospendere l’installazione di nuove postazioni SRB, per avviare un tavolo di confronto con i cittadini. In caso contrario verrà ritenuto dai medesimi l’unico responsabile dell’implementazione a Senigallia della suddetta tecnologia, il cui grado di nocività, per la salute umana, non è ancora ben chiaro.

Ricordiamo la vicenda dell’amianto: negli anni ’60 l’eternit veniva propagandata come una tecnologia sicura che avrebbe garantito il progresso.

Sappiamo quanti lutti ci furono negli anni seguenti alla sua introduzione, anche a Senigallia.

L’Amministrazione Campagnolo-Olivetti non ha imparato la lezione dalla Storia?

 

da: Il Comitato Senigalliafacciamoeco

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