“Quando chiude un giornale si è sempre più poveri”
Interrogazione in Regione dopo la chiusura del Redattore Sociale
La chiusura di una testata giornalistica rappresenta sempre un impoverimento culturale e un grave danno alla democrazia.
Nel caso di Redattore Sociale, però, si aggiunge anche la perdita di un servizio di informazione fortemente indirizzato a dare voce alle fasce più deboli della popolazione. E questo, oltre che triste, è davvero preoccupante: se i temi legati alle fragilità, al disagio, all’emarginazione, alla povertà perdono di importanza e di centralità nel dibattito pubblico, significa che le nostre comunità, in cui la coesione sociale e la solidarietà hanno sempre rappresentato valori imprescindibili e punti di forza nelle relazioni tra le persone, si stanno disgregando, lasciando pericolosamente spazio all’individualismo e all’egoismo. Per tale motivo ho ritenuto opportuno sollecitare la giunta regionale a costituire un tavolo di confronto con l’editore al fine di studiare possibili interventi, anche di ordine finanziario, che consentano all’agenzia Redattore Sociale di superare l’attuale crisi e tornare a svolgere quel ruolo fondamentale avuto per molti anni nel panorama del giornalismo locale e nazionale”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che sulla questione ha deciso di presentare un’interrogazione alla giunta regionale.
“Il passaggio che propongo alla giunta regionale – continua Cesetti – è importante anche per tutelare i sette dipendenti che dal prossimo 10 gennaio potrebbero perdere il posto di lavoro. Donne e uomini che in questi anni di difficoltà per l’Agenzia hanno sopportato sacrifici e privazioni per consentire la regolare uscita del notiziario quotidiano, senza mai venire meno alla grande professionalità che li ha sempre contraddistinti”.
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