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Ricorso rigettato su nomina Canafoglia a commissario Fondazione Città di Senigallia

L'avvocato: "Soggetti nell'ombra ordiscono contro risanamento. Consiglio di Stato legittima sforzi miei e dei dipendenti"

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Corrado Canafoglia

Con provvedimento pubblicato il 19.11.2024 il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso avverso la mia nomina quale Commissario straordinario della Fondazione “Città di Senigallia” presentato dai consiglieri comunali Margherita Angeletti, Rodolfo Piazzai, Gennaro Campanile, Enrico Pergolesi e Lorenzo Beccaceci, nonché dal consigliere regionale Luca Santarelli, che successivamente rinunciò al ricorso ritenendolo pericoloso per le sorti della Fondazione.

Al ricorso seguirono attacchi sui media da parte di vari esponenti della minoranza in consiglio comunale e regionale ed in particolare dal consigliere regionale Maurizio Mangialardi, il quale sostenne anche che ogni atto deliberato dal commissario straordinario, almeno fino al pronunciamento del Presidente della Repubblica, continuerà a essere gravato da possibili profili di illegittimità

Il ricorso e tale ostruzionismo portato avanti in tutte le sedi e nei media hanno creato gravi difficoltà al mio operato, posto che ogni interlocutore si poneva il legittimo dubbio sulla regolarità della mia nomina e se fossero regolari i rapporti che intrattenevano con il sottoscritto, quale commissario.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto inammissibile il ricorso poichè tra l’altro “i consiglieri comunali non possono impugnare le deliberazioni con le quali sono in disaccordo, perché ciò significherebbe trasporre e continuare nelle sedi di giustizia le competizioni che li hanno visti in minoranza, gravando le sedi medesime di decisioni che competono all’organo collegiale elettivo.

Il provvedimento è chiara e qualifica come mero attacco politico le motivazioni che hanno spinto chi ha proposto il ricorso, fatto questo gravissimo perché invece di collaborare a risanare un Ente in forte crisi preferiva un’azione volta a fermare il mio operato.

Il mio mandato è quello di risanare l’Ente dalle pesanti perdite milionarie ereditate dalle precedenti gestioni e di riportare la legalità e la trasparenza amministrativa nella sua attività, ed allora mi chiedo come si possa essere contrari e/o cercare di fermare il raggiungimento  di questi obiettivi, considerato che la politica dovrebbe perseguire il bene comune e non proteggere le posizioni di parte di pochi.

Il Consiglio di Stato legittima a pieno titolo non solo la mia nomina e gli atti sino ad oggi posti in essere, ma soprattutto la scelta di procedere con il commissariamento.

La procedura commissariale non è un capriccio o un “regalo al sottoscritto” che la giunta regionale avrebbe  ritenuto di farmi, ma è scaturito dalla necessità di risanare un Ente che ha accumulato perdite milionarie, che rischiava il fallimento e soprattutto di non poter erogare importanti servizi socio-sanitari a tanti cittadini della nostra comunità, oltre a dover licenziare i dipendenti.

Il commissariamento è una procedura che è diretta ad evitare il fallimento ed i suoi presupposti sono disciplinati dalla legge e non da motivazioni di fazione politica: questa è la ratio del provvedimento del Consiglio di Stato.

Sin dai primi istanti ho trovato una situazione disastrata sotto il profilo economico, organizzativo e soprattutto di prospettiva, ma non mi sono lasciato intimorire né dalle lettere anonime, né dagli attacchi personali sui media, né tantomeno da questa iniziativa giudiziaria che da legale ho subito valutata priva di fondamento giuridico ed oggi il Consiglio di Stato ci ha dato ragione .

Da subito mi sono concentrato sulla soluzione delle pesanti criticità, che gravano sulla Fondazione e di riflesso sugli enti ed i soggetti con cui quest’ultima interagisce, riportando la gestione da bilanci con perdite milionarie nel loro complesso ad un risultato d’utile negli ultimi 2 anni, gestendo l’Ente secondo il criterio del buon padre di famiglia, ma soprattutto perseguendo l’interesse della Fondazione e di tanti cittadini che beneficiano dei suoi servizi.

Tale azione non è stata gradita ad alcuni, me ne dispiace, ma gli interessi in gioco per la comunità sono talmente alti, che non mi sono piegato a ricercare la simpatia di pochi in danno dei diritti di tutti.

Un grazie particolare va a tutti i dipendenti, che hanno compreso le difficoltà in cui mi sono mosso.

Soprattutto hanno percepito, insieme a me, la presenza di alcuni soggetti che nell’ombra ordiscono azioni volte a fermare l’attività di risanamento, di trasparenza amministrativa che presuppone anche il portare alla luce scelte e decisioni che hanno disastrato l’ente, ma soprattutto che hanno tentato di bloccare la volontà di riportare la Fondazione a scopi esclusivamente sociali, lontana da improbabili affari immobiliari che ne hanno danneggiato le casse, distraendo liquidità milionarie.

Le perdite milionarie hanno danneggiato i veri beneficiario dei lasciti testamentari, ovverosia anziani, disabili, famiglie in difficoltà economica, giovani e dipendenti della Fondazione e delle realtà che interagiscono con l’Ente, quali la Comunità “Nilde Cerri” con i suoi psichiatrici, la scuola di musica “Bettino Padovano” con gli oltre 400 studenti, la cooperativa “Il volo dei Gabbiani” con i suoi malati psichiatrici, l’associazione “Stracomunitari” con gli oltre 200 famiglie in difficoltà che percepiscono gratuitamente viveri di prima necessità.

Il Consiglio di Stato legittima tutti gli sforzi profusi dal sottoscritto e dai dipendenti, e ci rafforza ancor di più nel continuare quest’impegno, ove le Autorità preposte ce lo consentano, nell’interesse dell’intera comunità e nella speranza che chi ha presentato quel ricorso oggi riveda la sua posizione, venendo a trovarci in Fondazione posto che non lo abbiamo mai visto seppur invitato più volte, ma soprattutto si unisca a noi nel portare l’Ente fuori dalla crisi in cui oggi si trova.

Oggi possiamo però dire che incominciamo a vedere una prospettiva più rosea e ciò grazie anche al provvedimento del Consiglio di Stato ed al duro lavoro di tutti i dipendenti.

Avv. Corrado Canafoglia
Il Commissario Straordinario della Fondazione “Città di Senigallia”

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