Moria di Cefali sul Litorale Adriatico: Batterio o Mucillagini?
FOTO - Allarme a Cesano di Senigallia e sulla costa marchigiana: cefali spiaggiati e fenomeni preoccupanti. Ecco le ipotesi dell'Arpam
Negli ultimi giorni il litorale di Cesano di Senigallia e altre zone della costa marchigiana stanno vivendo un fenomeno preoccupante: una massiccia moria di Cefali, che ha lasciato decine di esemplari spiaggiati.
La situazione, che persiste ormai da circa quindici giorni, ha destato l’allarme tra i residenti e i tecnici dell’Arpam, che stanno indagando sulle cause.
Le ipotesi dell’Arpam
Secondo l’Arpam, la moria potrebbe essere attribuita a diverse cause. La più accreditata è che si tratti di un fenomeno ciclico naturale, attraverso il quale l’ecosistema marino regola l’accrescimento della popolazione dei cefali. Questo accade quando la densità supera i limiti di sostenibilità, con una ridotta disponibilità di cibo e spazio.
Tuttavia, esiste anche una seconda ipotesi: la presenza di una fioritura anomala dell’alga Chaetoceros socialis, una diatomea che, pur non essendo tossica, può causare l’ostruzione delle branchie dei pesci, portandoli al soffocamento. Questo fenomeno è stato osservato lungo tutta la costa marchigiana ed è accompagnato dalla comparsa di schiume marine, frutto dell’essudazione delle mucillagini prodotte dall’alga.
I pesci spiaggiati
I Cefali interessati dalla moria sono per lo più esemplari di grandi dimensioni (30-35 cm). Secondo le analisi, molti di questi sono stati debilitati da un’infezione batterica, causata da un microrganismo del genere Pasteurella, che provoca lesioni a reni e fegato. Questo tipo di necrosi è stato rilevato in diverse popolazioni di cefali.
Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella della predazione da parte dei Pesci Serra (Pomatomus saltatrix), una specie marina predatoria presente anche nel nostro mare Adriatico. Questi pesci, noti per cacciare in branco, possono spingere banchi di piccoli pesci verso la riva, causando spiaggiamenti massivi.
L’allarme sulla salute del mare
Oltre alla moria di Cefali, i cittadini sono preoccupati per il fenomeno della schiuma che si accumula in diversi punti del litorale, specialmente vicino ai pontili. Gli esperti spiegano che si tratta di un fenomeno di eutrofizzazione, legato alla decomposizione della materia organica presente sul fondo marino. In condizioni di mareggiate e venti forti, questa viene sospinta a riva, creando un accumulo visibile.
Nonostante le rassicurazioni degli esperti sul fatto che non si tratti di scarichi fognari, questo fenomeno rappresenta comunque un campanello d’allarme per lo stato di salute del nostro mare.
Conclusioni
La situazione rimane sotto osservazione e l’Arpam continuerà le sue analisi per individuare con certezza le cause di questa moria. Nel frattempo, si invita la popolazione a segnalare ulteriori avvistamenti e a mantenere alta l’attenzione verso i segnali di un possibile degrado ambientale.
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