SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

“Accusata di aver danneggiato l’auto di un ex amica, incastrata da un video, il Tribunale l’assolve”

L'imputata: "Questa assoluzione è la fine di un brutto periodo per me e per la mia famiglia"

Martelletto del giudice, udienza, tribunale

La vicenda risale a settembre 2021 quando una coppia, stanca dei continui danneggiamenti alle loro auto e motorini, decide di installare una telecamera per sorvegliare riprendere i mezzi parcheggiati sulla pubblica via , la quale telecamera riprende a notte tarda una donna intenta a bucare le gomme della loro auto.

I coniugi danneggiati riconoscono nel video una loro ex amica, con cui avevano interrotto ogni rapporto, dopo un litigio per futili motivi.

A loro dire per circa un anno i danni che gli stessi subivano i loro mezzi di locomozione erano attribuibili a loro ex amica, una senigalliese di 46 anni, e pertanto sporgevano querela nei suoi confronti, dalla quale derivava un decreto penale di condanna a carico di quest’ultima.

La presunta autrice dei danni impugnava il decreto penale ritenendo di essere estranea alle accuse contestatele.

Oggi il Tribunale penale monocratico di Ancona, in persona del giudice Renna, ha assolto l’imputata per non aver commesso il fatto, accogliendo la tesi del suo difensore, avv. Corrado Canafoglia, che ha svolto indagini difensive dimostrando l’estraneità della stessa rispetto ai gesti vandalici.

Le parti offese, pur non risultando visibile il volto dell’imputata nel video, la riconoscevano dall’andatura, dalla corporatura e dai capelli neri.

L’Imputata riusciva invece a dimostrare che quella notte non solo si trovava a casa con la propria famiglia, ma era impossibilitata a muoversi per la rottura di due costole che le impedivano un qualsiasi sforzo, tanto più il piegarsi per ben due volte sulle gomme di un’auto per bucarle.

Durante il dibattimento emergeva che la stessa imputata aveva subito danni vandalici analoghi da parte di ignoti, ma fatto ancor più singolare che il decreto penale di condanna a carico dell’imputata veniva trasmesso in forma anonima alla sua datrice di lavoro ancor prima che lo stesso venisse notificato all’imputata.

Quest’ultimo particolare inquietante solleva dubbi su chi abbia avuto in mano il decreto penale di condanna ancor prima della parte interessata a questo giudizio e lo abbia comunicato con una lettera anonima alla datrice di lavoro dell’imputata con l’intento di cagionarle nocumento.

“Ringrazio il mio legale, perché oggi con questa assoluzione è la fine di un brutto periodo per me e per la mia famiglia oggi, essendomi ritrovata imputata per un fatto mai commesso, ma soprattutto per essere stata io stessa vittima da oltre un anno di atti vandalici analoghi a quelli di questo processo, ma anche perché oggi c’è una persona che è entrata in possesso di un documento riservato ancor prima che venisse nelle mie mani e con la volontà di farmi male lo abbia trasmesso alla datrice di lavoro”-  chiosa l’imputata.

 

da: Corrado Canafoglia

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno





Cronaca
Politica
Cultura e Spettacoli
Sport
Economia
Associazioni
Fuori dalle Mura