Il rifacimento di Ponte Garibaldi, lesionato dall’alluvione del 15 Settembre 2022, è una necessità impellente e improcrastinabile per Senigallia, duramente colpita dall’impossibilità di transitare tra le due sponde del Misa in quel punto.

Il Presidente Acquaroli aveva improvvidamente annunciato che i lavori per il nuovo ponte sarebbero terminati nell’Aprile 2024. Personalmente, sono sempre stato convinto che quei tempi non sarebbero mai stati rispettati: l’ho detto ripetutamente e l’ho scritto in numerosi atti attraverso cui è stato evidenziato il carattere elettoralistico e propagandistico di quella promessa non mantenuta. In realtà, a distanza di 26 mesi dall’alluvione, è ancora tutto in alto mare.

Il 31 luglio scorso è stato presentato un progetto per il nuovo ponte, mai discusso con la città, né con le istituzioni né con i senigalliesi (mai interpellati), né tantomeno a livello regionale, nell’assoluto silenzio dell’amministrazione Olivetti.

Un progetto inadeguato e inaccettabile, rischioso dal punto di vista della viabilità e addirittura ostativo per ciò che concerne i mezzi di soccorso e di emergenza sul lato di via Rossini, mostruoso per il devastante impatto architettonico, un ponte di fatto autostradale, non pensato e decontestualizzato rispetto all’ambiente urbano con la sua ricchezza storico-culturale, che è già stato bocciato dalle 8.500 persone che hanno firmato una petizione per dire NO a rifacimento del ponte per come proposto dalla struttura commissariale, di cui ANAS è stata incaricata per la realizzazione.

Nel frattempo, il 25 Settembre la Regione Marche ha firmato un accordo quadro con la società romana Sogesid S.p.A. a cui sono state affidate tutte le attività di carattere tecnico-specialistico, ingegneristico, amministrativo e legale, connesse alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione dei lavori, ivi inclusi servizi e forniture, per tutti i lavori riguardanti l’alluvione del Settembre 2022.

Ci chiediamo se l’incarico sia attualmente ancora affidato ad ANAS, o se invece non sia passato nelle mani di Sogesid S.p.A. Ci chiediamo inoltre se il progetto sia stato modificato o se si sia deciso di proseguire ostinatamente su un percorso evidentemente sbagliato.

C’è bisogno di un totale ripensamento della progettualità avanzata, cassando l’osceno ponte autostradale ideato e delineando invece una struttura capace di dialogare con la bellezza del centro urbano di Senigallia.

Maurizio Mangialardi
Consigliere Regionale PD Marche