Le foto di E., opere per l’A.I.L. di Nino Migliori, Francesco Cito, Orietta Bay, Renzo Tortelli, Gian Luigi Scarfiotti, Antonio Manta, Daniele Cinciripini, Daniele Papa, Gabriele Onofri, Rosella Centanni, Mario Giacomelli, Eriberto Guidi, Silvio Pellegrini, André Kertész.

A cura di Simona Guerra, dal 16 al 24 novembre 2024. Inaugurazione sabato 16 novembre ore 16,00 presso Spazio Piktart via Mamiani 14 a Senigallia. Orari sabato e domenica 16:00 > 20:00. Ingresso libero

Mostra in collaborazione con AIL Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma – Ancona Macerata, Pikta Studio – Senigallia

Un appassionato di fotografia, un’associazione che opera da più di 50 anni in Italia, la voglia di sostenere l’impegno quotidiano di medici e ricercatori scientifici: nasce così la mostra “Le foto di E.”.

Sarà un’esposizione che raccoglie 18 stampe originali di autori italiani e stranieri noti, che vengono messe in mostra per sostenere la ricerca scientifica.

Da Nino Migliori a Francesco Cito; da Orietta Bay a Antonio Manta e Gian Luigi Scarfiotti. Ma anche opere di diversi autori marchigiani tra cui Mario Giacomelli, Renzo Tortelli, Daniele Cinciripini ed altri.

Fino al 24 novembre sarà possibile vedere le opere in mostra e prenotarle; successivamente queste potranno essere acquisite tramite una donazione alla sede AIL della provincia di Ancona e Macerata.

“E’ un progetto che ho accolto con entusiasmo negli spazi Piktart” dice Simona Guerra, curatrice della mostra “perché la fotografia che fa accadere qualcosa di buono è quella che preferisco”.

“L’iniziale  ‘E.’ – questo nome che non viene svelato – è stata una richiesta di riservatezza percepita da chi mi ha proposto di occuparmi delle opere. E’ una persona a cui non interessa far sapere che ha agito in modo socialmente apprezzabile, ma semplicemente lo sta facendo. Quando poi ho parlato di questa idea ad alcuni amici che operano nel campo della fotografia mi sono state offerte altre opere. Ma tutto è partito dal… signor E.!

Sul verso di una stampa, tra le altre, c’è la dedica che gli scrisse l’autore. Forse per gioco, allora, chissà per quale motivo, Nino Migliori gliel’ha firmata definendolo “il bambino più buono d’Italia”; è vero! I grandi fotografi, come Nino, sanno vedere bene, anche dentro.”