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Fondazione Città di Senigallia: il bilancio 2023 segna un passivo di 36 milioni – VIDEO

Pesano debito con Autostrade e svalutazione degli immobili. Canafoglia: "Per superare la crisi occorrono almeno 7-10 anni"

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Presentazione bilancio 2023 Fondazione Città di Senigallia

È stato presentato in Sala Giunta, presso il Municipio di Senigallia, il bilancio 2023 della Fondazione Città di Senigallia, in una conferenza stampa tenuta dal commissario straordinario Corrado Canafoglia insieme al sindaco Massimo Olivetti, all’assessore ai servizi alla persona Cinzia Petetta e al presidente del consiglio comunale Massimo Bello.

Dai dati approvati lo scorso 14 ottobre, emerge una pesantissima perdita totale di 36.612.319 euro, influenzata da due fattori principali: un pesante passivo legato al debito nei confronti di Autostrade per l’Italia e una svalutazione complessiva del patrimonio immobiliare della Fondazione.

Uno dei temi centrali del bilancio è la vertenza legale con Autostrade per l’Italia (ASPI), cui la Fondazione Città di Senigallia deve restituire 14.887.480 euro, cifra concordata dopo la pronunciazione della Cassazione e delle lunghe trattative, a fronte del versamento iniziale di ASPI alla Fondazione di oltre 22 milioni di euro.

Al momento della richiesta di restituzione, nel maggio 2023, la Fondazione disponeva solo di 8.580.807 euro, avendo utilizzato 14.164.524 euro per coprire perdite di bilancio e sostenere progetti di investimento, fra cui la ristrutturazione di strutture assistenziali per anziani e l’acquisto del Musinf.

Grazie all’accordo con ASPI, la Fondazione ha potuto evitare una liquidazione immediata della liquidità residua, trattenendo circa 1,5 milioni di euro per fronteggiare emergenze. Il saldo del debito residuo, che ammonta a circa 6,8 milioni di euro, dato che un ulteriore milione sarà a breve coperto attraverso la vendita di beni non strategici, come l’area del monoblocco ospedaliero e terreni vari. Questo residuo di quasi 7 milioni sarà da coprire con la vendita di altri beni non strategici: Musinf, proprietà inserita nel comparto degli “Orti del Vescovo”, appartamento a Cesano, immobile prossimo all’auditorium San Rocco, aree fabbricabili di strada Arceviese e via Cellini, Laboratorio analisi, mantenendo intatti gli immobili considerati essenziali per la continuità aziendale della Fondazione Città di Senigallia.

Un altro fattore critico è stato il valore di mercato del patrimonio immobiliare, drasticamente ridotto. La svalutazione complessiva ha inciso per oltre 21 milioni di euro, con immobili di proprietà della Fondazione che oggi valgono poco più di 18 milioni di euro rispetto ai circa 39 milioni di euro contabilizzati nei precedenti bilanci. Le principali svalutazioni riguardano la Palazzina Sud, la Palazzina Nord, il Musinf, terreni agricoli e aree fabbricabili.

Nonostante la difficile situazione finanziaria, Canafoglia ha sottolineato i risultati ottenuti nella gestione operativa, con un utile di esercizio 2023 di 32.967 euro, seppur ridotto dai debiti e svalutazioni. Un’inversione di rotta importante rispetto agli anni precedenti: i bilanci dal 2018 al 2023 mostrano perdite consistenti fino al 2021, seguite da un piccolo utile di 4.195 euro nel 2022 e dall’ulteriore incremento nel 2023. “Se non avessimo raggiunto un equilibrio operativo, oggi saremmo costretti a liquidare gli immobili e interrompere i servizi per centinaia di famiglie” ha dichiarato il commissario.

Per superare la crisi, il commissario ha proposto una razionalizzazione dei servizi assistenziali: un progetto, elaborato insieme al Dr. Alessandro Marini (Direttore UOC , DSB 4 Senigallia), al Dr. Maurizio Mandolini (ex Coordinatore ATS 8 Senigallia), al Dr. Fabio Izzicupo (referente ambito sanitario UOSES  DSB 4 Senigallia) e al Dr. Mario Vichi (Presidente Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti Senigallia), prevede l’utilizzo della Palazzina Sud come Casa della Comunità e della Palazzina Nord come Ospedale di Comunità. Questa ipotesi consentirebbe alla Fondazione di migliorare l’efficienza gestionale e garantire servizi essenziali al territorio, sebbene sia in attesa di approvazione dalle autorità competenti.

Nel frattempo, la Fondazione deve affrontare altre criticità: “La crisi non è superata. Sono necessari 10,7 milioni di euro per coprire i debiti e adeguare strutture essenziali, ma la vendita dei soli beni non strategici non riuscirebbe a garantire questa somma” ha spiegato Canafoglia.

Il dissesto della Fondazione è uno dei peggiori mai registrati nella storia di Senigallia, secondo Canafoglia. A rischio sono non solo i servizi agli anziani, ma anche quelli destinati a famiglie in difficoltà, disabili e altri soggetti fragili. Attualmente, la Fondazione garantisce ospitalità per 59 anziani, assistenza a 30 disabili psichiatrici, accoglienza per le famiglie alluvionate e distribuzione di beni di prima necessità a circa 200 famiglie. Inoltre, la crisi colpisce attività formative e culturali con oltre 500 beneficiari diretti.

La Fondazione Città di Senigallia ha intrapreso un percorso di risanamento difficile, che richiederà anni per consolidarsi: almeno 7-10, secondo il commissario. La sopravvivenza della Fondazione e dei suoi servizi è legata alla collaborazione con il territorio e al supporto delle istituzioni: “Se la Fondazione dovesse fallire, le conseguenze si rifletterebbero sull’intera comunità per anni” ha concluso Canafoglia.

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