“Paladini dell’ambiente… Parole, parole, parole…”
L'ing. Rognoli: "Quando ci si veste da paladini dell'ambiente bisogna conoscere e poi essere coerenti"
L’ambiente è la nostra casa, il nostro ossigeno, il nostro diritto alla bellezza: c’è forse qualcuno che direbbe che non va difeso?
Così anche la Giunta comunale di Senigallia si porge paladina dell’ambiente. E ce lo ha annunciato andando a chiedere 3 milioni di euro a Roma per bonificare dall’amianto l’area della Cesanella dove sorgerà il nuovo polo dell’infanzia.
L’amianto è un terribile killer, che purtroppo però per decenni non è stato riconosciuto come tale, ma ritenuto un inerte analogo agli altri. E allora il Sindaco o non conosce le norme (e ciò, diciamo, non è bello per chi amministra la cosa pubblica) o anche stavolta ha esagerato quando ha detto che “non è giusto che la comunità senigalliese debba farsi carico delle scelte errate del passato, quando chi gestiva la cosa pubblica parlava di tutela ambientale e poi nascondeva la polvere sotto il tappeto”.
Perché di scelte errate ce ne sono state molte, ma questa proprio non c’entra.
La storia ci racconta che in quell’area, di proprietà dell’Opera Pia Mastai Ferretti, negli anni ’60 del Novecento vi era solamente una casa colonica e un terreno coltivato: escluso dunque che vi fosse scaricato amianto. Negli anni ’70 vi stazionava una piccola giostra e intorno s’iniziava a costruire qualche casa. Nel 1976 il terreno divenne di proprietà comunale e agli inizi degli anni ’80, quando il quartiere iniziava ad avere le sembianze odierne, fu edificata la scuola. Ed è molto probabile, anzi, certo che per riportare la quota del terreno a quella del piano terra della scuola, siano stati fatti dei riporti con materiale arido che con molta probabilità conteneva anche amianto.
Il problema appunto è che allora l’amianto non era considerato pericoloso, in Italia fu messo al bando nel 1992, data che il Sindaco o l’assessore all’ambiente debbono per forza conoscere. O dovrebbero per forza conoscere.
Sempre a proposito dell’ambiente (e per non parlare degli alberi) parliamo della bella manifestazione FishMarche(t). Si è svolta per tre giorni nel piazzale del porto antistante la darsena N. Bixio, tanta gente a gremire le tavolate, trionfo di cibo e per tre giorni è stata riaperta la “Casa da mar” altrimenti cattedrale nel deserto. Sono sempre belle le feste.
Sarebbe però interessante sapere come e dove avvenisse lo scarico dei reflui prodotti per la preparazione dei piatti, nei lavaggi, etc. etc.: non era presente infatti alcun contenitore per la raccolta e stoccaggio dei rifiuti liquidi che pur si saranno prodotti, per forza. Difficile che siano mutati in nuvole.
Per dire, che quando ci si veste di paladini dell’ambiente bisogna conoscere e poi essere coerenti.
In che mani siamo
ing. Mauro Rognoli
Chissà cosa c’è sotto….,
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