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Fratelli d’Italia Senigallia: “Piena fiducia al presidente Bello”

"Il Consigliere Piazzai e la minoranza hanno dimostrato pochezza istituzionale, non conoscenza di regole istituzionali e confusione"

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Abbiamo letto, con simpatica attenzione, le dichiarazioni del Consigliere Piazzai e quelle dei Gruppi di minoranza, e abbiamo preso atto di come la loro condotta sprezzante abbia oltrepassato i limiti della decenza politica ed istituzionale.

Il Consigliere Piazzai, prima di lanciare accuse alla maggioranza, farebbe bene a farsi un esame di coscienza sul modo, con cui ha condotto i lavori delle Commissioni congiunte. Perché ha davvero rasentato il ridicolo e ha dimostrato di non conoscere neppure una norma del regolamento. Per sua stessa ammissione, non aveva neppure a portata di mano l’ordine del giorno della seduta. Tant’è che si è dimenticato di fare l’appello e di mettere in votazione il verbale della seduta precedente, oltre a non convocare i soggetti richiesti dalla sua collega di partito, la Consigliera Bomprezzi, che ne aveva richiesto la presenza per approfondire la mozione del Presidente Bello. Perché la motivazione, con la quale è stata inviata la proposta del Presidente del Consiglio Bello in Commissione, è stata proprio quella di avere a disposizione i vertici della Regione per consentire un esame più puntuale del testo della mozione.

Invece, il Consigliere Piazzai, distratto e non avvezzo ai meccanismi e al funzionamento degli organi istituzionali, ha convocato di fretta la seduta, senza accorgersi che aveva omesso la parte più importante: quella di chiamare in audizione quanti potessero essere di ausilio all’approfondimento della mozione. Mozione, che il Presidente Bello ha scritto bene e che è di facile comprensione, checché ne dicano i Consiglieri di minoranza, ma, siccome il Consiglio aveva deciso di approfondirla, avrebbe fatto bene il Consigliere Piazzai a seguire la volontà dell’Assemblea. Cosa che, invece, non ha fatto, facendo perdere tempo a tutti e riunendo due Commissioni, con un costo a carico della comunità, e palesando un eventuale ‘danno erariale’ incomprensibile, dato che la riunione, per due ore, ha fatto tutto, tranne che concentrarsi sul focus della mozione.

Una mozione che, per la minoranza, è stata l’ennesima occasione per attaccare strumentalmente la maggioranza di governo, locale e regionale, e il Presidente del Consiglio Bello, che gode della nostra stima e fiducia, e non ci sono spaccature di sorta (forse ci sono nel PD… senza il forse!) e che dimostra in ogni occasione di conoscere le norme e il funzionamento degli organi comunali, vista la sua preparazione, la sua esperienza e la sua formazione giuridica.

Il Consigliere Piazzai e la minoranza hanno dimostrato pochezza istituzionale, non conoscenza delle regole istituzionali e confusione. Per nascondere questa loro superficialità politica, imbarazzante e disdicevole, hanno pensato bene di spostare l’attenzione e a creare ancor più confusione. La verità è una sola ed è emersa durante i lavori delle Commissioni: incapacità gestionale nel dirigere le Commissioni congiunte da parte del Consigliere Piazzai e incapacità politica ad entrare nel merito delle proposte perché, probabilmente, non ne conoscono neppure i termini. Dopotutto, la mozione chiede due cose soltanto: sensibilizzare la Regione sull’opportunità di potenziare l’aeroporto di Falconara per implementare le politiche turistico-culturali ed economiche del territorio ed aprirlo a nuove e più rotte, e attuare la legge regionale sulla macroregione adriatica-ionica.

Il Consigliere Piazzai e la minoranza, in assoluta ‘malafede’ politica ed istituzionale, hanno cercato di confondere cambiare le carte in tavola, senza accorgersi che la partita, che volevano giocare per creare confusione e divisioni, l’avevano già persa, con la gravissima condotta dello stesso Piazzai, che ad un certo punto non era più in grado di dirigere la seduta, tant’è, che pur con la richiesta, fatta più volte, dai Consiglieri Liverani e Crivellini di votare il licenziamento della pratica in esame, ha permesso che parlasse “a vuoto” per quasi due ore.

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