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Fondazione Città di Senigallia, il Commissario Canafoglia risponde punto per punto a Mangialardi

"Venga a vedere come funzionano le cose, qua non si è mai visto": e si parla pure di Laboratorio Analisi

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Di fronte a rilievi mossi sulla stampa dal Comitato “a difesa dell’ospedale”e dal consigliere regionale Maurizio Mangialardi rispetto alle infiltrazioni d’acqua nel laboratorio analisi di Senigallia occorre fare chiarezza.
 

Ringrazio il Comitato per aver posto il problema costruttivamente e ritenendo quella del comitato una forma di partecipazione democratica dei cittadini alla vita pubblica, ho incontrato il suo presidente, Silvano Cingolani Frulla, per illustrargli i problemi del laboratorio analisi, di proprietà della fondazione, ma anche alcune criticità in cui si muove la Fondazione e per le quali la Regione ha ritenuto necessario nominarmi Commissario.
 
Con Ast Ancona si collabora per eliminare le infiltrazioni, tanto che il 17 ottobre verrà effettuato un sopralluogo tra tecnici per accertare cause e soluzioni.
 
Già nel 2019-2020, sotto l’egida del Cda presieduto dal Dr. Guzzonato, la Fondazione effettuava una pesante ristrutturazione per sistemare le parti ammalorate del tetto del laboratorio analisi.
 
A poco più di 4 anni il problema si ripropone, pertanto un prudente amministratore del denaro pubblico deve ricercare il motivo per cui a fronte di un’ingente spesa sostenuta quel tetto ripresenta analogo problema ed al contempo adottare le soluzioni per risolverlo definitivamente senza sprecare ulteriore denaro, anche perché la Fondazione non ha liquidità da spendere con facilità stante le note vicende.
 
Sorprende quindi che Mangialardi, già sindaco parli oggi del “degrado di alcune strutture” ed in particolare del laboratorio analisi e non sappia che durante il suo mandato di sindaco fu eseguita una manutenzione di quel tetto a seguito dell’intervento anche di vigili del fuoco ed oggi il problema si ripresenta.
 
Comunque non c’è alcun rimbalzo di responsabilità tra enti, ma la volontà di risolvere il problema definitivamente, alla stregua di tutte le criticità che gravano sulla Fondazione e come Commissario sto affrontando e risolvendo, ma delle quali Mangialardi sembra essersi dimenticato.
 
Sostiene quest’ultimo che “invece di investire nelle strutture, nel personale, per erogare migliori prestazioni ai cittadini, hanno preferito occuparsi (in modo discutibile) di modificare gli assetti organizzativi. Il risultato? Da una parte, sono aumentati i costi per istituire nuove figure quali il commissario della Fondazione e il sottosegretario della Giunta; dall’altra, sono peggiorati i servizi”
Quanto al personale, al mio ingresso l’ho trovato totalmente disorganizzato nei carichi di lavoro, in esubero di 8 unità rispetto alle necessità aziendali, senza corsi di formazione obbligatori ed in un caso demansionato, e mi riferisco alla dipendente talora adibita a dog sitter del cane del presidente Guzzonato presente in struttura, ma di questo Mangialardi nulla dice.
Oggi il personale è stato riorganizzato, adeguatamente formato, motivato ed unitamente al sottoscritto si prodiga attivamente al risanamento aziendale, con importanti risultati economici ed elevando lo standard qualitativo del servizio agli ospiti.
 
Mangialardi sembra non conoscere questi aspetti, poiché al di là di articoli sui media non si è mai presentato in Fondazione, a differenza di quanto invece faceva durante la precedente gestione e pertanto vorrei risvegliare in lui la memoria della sua “vicinanza“ alla gestione del Cda presieduto dal dr.Guzzonato.
 
L’ex sindaco ha partecipato attivamente ai Cda dell’Ente perorando l’acquisto del Musinf, costato € 1.540.011.07, prezzo fuori mercato poichè destinato a museo, tanto che all’asta partecipava solo la Fondazione, che dopo aver versato il prezzo lasciava in uso al Comune l’immobile.
 
Tale importo proveniva dall’indennità percepita dall’esproprio Autostrade, che per la nota sentenza della Cassazione la Fondazione oggi deve restituire, facendo ricorso ad una pesante vendita di quasi tutto il patrimonio immobiliare dell’Ente ed è per questo che oggi anche la spesa di ristrutturazione del tetto del laboratorio analisi va affrontato con molta cautela. 
Senza considerare che dal laboratorio analisi la Fondazione percepisce un reddito da canone locativo mensile di € 1.343 per totali mq. 800, con una redditività stimata dell’1,02%  rispetto al suo valore, valori  nettamente inferiori a quelli di mercato.
 
La “vicinanza” dell’allora sindaco Mangialardi alla gestione Guzzonato si è esplicata anche nella pratica del progetto “ Orti del vescovo“, oggi abortito alla luce dei noti pericoli alluvionali, che l’ex Sindaco ben conosce sin dal 2014: l’adesione al progetto non è stato indolore per la Fondazione che ha sostenuto centinaia di migliaia di euro per progettazione e messa in sicurezza dello stabile da anni collabente.
 
Non ricordo però un suo intervento allora quale sindaco volto a lamentarsi delle precarie condizioni in cui versava la proprietà della Fondazione facente parte di detto progetto.
Mangialardi dovrebbe conoscere altresì il comparto di via Cellini, non ultimo perché prospiciente la sua abitazione, dove si dovevano costruire centinaia di appartamenti: la Fondazione partecipa a tale comparto ma ad oggi ha speso solo di IMU oltre 460.000 € ed oltre € 73.723,10 per spese tecniche anche di progetto senza alcun futuro concreto.
 
Non ricordo alcuna sua menzione rispetto agli oltre € 7 milioni spesi per ristrutturare le palazzine ove sono ospitati gli anziani, con un costo medio per posto letto di oltre 400.000 €, quando il costo medio per costruire un posto letto nella sanità pubblica arriva al massimo a 100.000 €, senza considerare che il terreno ed il fabbricato erano già di proprietà della Fondazione.
 
Non ricordo alcuna sua parola rispetto alla pesante situazione finanziaria che ha messo a rischio la continuità aziendale della Fondazione e quindi tutti posti di lavoro dei dipendenti e l’erogazione dei servizi agli ospiti.
 
Non ricordo alcuna sua parola sulla vicenda del monoblocco ospedaliero, costruito su un’area della Fondazione, senza perfezionarne le pratiche di cessione, fatto questo che rende il monoblocco inagibile: singolare questo silenzio perché questa pratica l’avrebbe dovuta conoscere prima come assessore all’urbanistica e poi come Sindaco !
 
Quanto alla mancata manutenzione dei fabbricati, non ricordo alcuna sua parola sul fatto che per anni venivano tenuti ragazzi con problemi psichiatrici in una casa colonica fatiscente di proprietà della Fondazione, dichiarata inagibile dai vigili del fuoco, ragazzi cui il sottoscritto e la fondazione hanno dato ospitalità nella palazzina sud
 
Una chiosa sul mio compenso, che secondo Mangialardi, avrebbe distratto risorse a danno dell’ente.
Quale commissario mi è stata riconosciuta un’indennità mensile di 1400 € oltre oneri fiscali, per il lavoro continuo e giornaliero che dedico al risanamento all’ente a fronte del grave dissesto milionario causato dalle precedenti gestioni
Al di là del fatto che mi è difficile comprendere il motivo per cui il problema sarebbe la mia indennità e non il buco milionario che devo risanare, Le garantisco, consigliere Mangialardi, che non mi necessitano quegli importi, vivendo da oltre 33 anni del mio lavoro, tanto che da luglio 2023 non ho percepito tale indennità, preferendo dare precedenza al pagamento degli stipendi dei dipendenti ed alle tante spese necessarie per risanare l’Ente, oberato dalle perdite milionarie delle gestioni passate e che lei come sindaco avrebbe dovuto conoscere, salvo non sostenga che il Dr. Guzzonato non le abbia nascosto la pesante situazione finanziaria.
 
Se poi vuole approfondire l’argomento, le ricordo che la mia presenza quale commissario ha permesso   all’ente di non ricorrere al legale esterno, che percepiva 2.000 € al mese oltre oneri fiscali per consulenza varia, né di dover pagare la polizza di responsabilità degli amministratori arrivata a costare oltre 14.000 € annui, posto che tale funzione è assolta dalla mia polizza assicurativa professionale pagata dal sottoscritto senza richiedere alcun ristoro all’Ente e quindi solo con queste due voci l’Ente ha risparmiato oltre 21.000 € annui, al di là del risultato di aver scongiurato di aver evitato di portare i libri in Tribunale per fallimento. 
 
Di fronte ai suoi ripetuti attacchi, mi assale il dubbio che lei provi motivi di risentimento nei miei confronti e non ne comprendo il motivo ed è per questo che la invito nuovamente a venire in Fondazione per comprendere con i suoi occhi la totale infondatezza di quanto lei scrive nei suoi comunicati, ma soprattutto mi riservo di invitarla alla conferenza stampa dove presenterò il bilancio per l’anno 2023, dove emergerà tutta la pesantezza delle criticità economiche in cui l’ente si muove.
 
Ma soprattutto la invito a concentrarsi sulle sorti della Fondazione e quindi dei suoi 28 dipendenti e di quelli delle aziende che con essa lavorano, degli ospiti della struttura, degli oltre 30 disabili ospitati nella palazzina sud, delle oltre 200 famiglie in grave difficoltà economica che grazie al progetto gestito in collaborazione con “Stracomuntari” ricevono viveri di prima necessità, delle tante famiglie dei disabili che hanno creato un’oasi ove ritrovarsi, dei tanti ragazzi che frequentano la scuola di musica negli edifici della fondazione, dei disabili ospitati nella struttura sempre di proprietà della fondazione e gestita dalla cooperativa H Muta: il futuro di costoro è a rischio per la pesante situazione economica dell’Ente, che sto tentando di risollevare, obiettivo cui potrebbe partecipare anche Lei magari solo evitando di diffondere comunicati stampa che finiscono con il ledere solo l’Ente.
 
Di un fatto stia certo però: sino a quando avrò la possibilità difenderò l’ente, i dipendenti, gli ospiti e le oltre 1000 famiglie della nostra comunità che interagiscono e/o beneficiano della fondazione, li difenderò dal rischio di interrompere ogni attività a causa di gestioni passate che hanno prodotto perdite milionarie e da chi oggi tenta di coprire la verità su tale dissesto, ma anche da alcuni appetiti predatori su quello che ancora rimane, semplicemente con l’obiettivo di tornare a mettere le mani su quella che un tempo era la “cassaforte del Comune” e non certo con fini solidaristici… mi aiuti anche Lei, la speranza è l’ultima a morire !
 
Il Commissario Straordinario della Fondazione “Città di Senigallia”
Avv. Corrado Canafoglia 
 
 
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