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L’antropologo Francesco Remotti a Senigallia ha parlato di identità e somiglianze

Si è svolta la seconda serata del 6° ciclo di eventi del collettivo Parliamone - associazione otto maggio

Francesco Remotti a Senigallia per parlare di identità

Il secondo incontro conversazione del ciclo sulla identità promosso da Parliamone NOIALTRƏ: IDENTITÀ O SOMIGLIANZE? si è svolto venerdì 4 ottobre 2024 nel contesto suggestivo del Palazzetto Baviera.

L’ospite di grande spessore culturale e scientifico, l’antropologo Francesco Remotti, ha sviluppato e articolato una ricca e preziosa conversazione sul tema identitario mostrando grande capacità di relazione e di accoglienza verso le domande e gli interrogativi posti dalle persone presenti. Le numerose persone partecipi hanno mostrato particolare attenzione e interesse per i contenuti esposti. La grande chiarezza di argomentazioni e organizzazione logica delle tesi, delle concettualizzazioni espresse hanno permesso di seguire lo sviluppo di un discorso complesso e ricco di ricadute politiche.

Il professore ha iniziato prendendo in esame la parola ed il concetto identità fino a sostenere che è solo “una convenzione” priva di sostanza. Si è avvalso di argomenti scientifici, filosofici, storici, culturali e di molteplici esempi pratici a sostegno per demistificare l’illusione identitaria oggi da molte parti invocata, utilizzata pur nella sua devastante applicazione. “Con l’identità c’è poco da scherzare… è questione di vita o di morte”. Un grido di allarme e una invocazione a valutare continuamente l’intrinseca pericolosità dell’uso pervasivo nel nostro linguaggio di parole come identità, stato-nazione, individuo. Le utilizziamo costantemente tanto da diventare parte costitutiva del nostro pensare ed agire. Ci ha anche spiegato che la fascinazione della parola identità, deriva dalla sua semplicità, dalla sua linearità mentre l’alternativa è più complessa, prevede mettersi in relazione, accordarsi. Da qui un importante discorso sul tollerare l’altro, il tollerare è un insulto per il poeta Goethe che, in prima istanza, ha un sapore amaro ma poi può diventare respingimento fino all’annullamento. E ne abbiamo numerosi esempi!

Dopo una accurata critica e disamina di questi concetti e costrutti teorico-pratici Francesco Remotti ha approfondito e argomentato su una strada alternativa e propositiva da percorrere. Anche qui tra teoria ed esempi pratici, legati anche alla sua esperienza in altre realtà geografiche e culturali, ci propone di recuperare il concetto di somiglianze e differenze che costituiscono la realtà della nostra esperienza soggettiva (Io) e collettiva (Noi).

L’unica e sensata proposta da percorrere è dunque andare oltre anche alla parola coesistenza per arrivare alla convivenza, cercando sempre le somiglianze e non le differenze tra gli esseri viventi. La coesistenza vuol dire separazione, confini ed è schiacciata sul presente mentre la convivenza implica programmazione, progettualità ed è rivolta al futuro. Con uno scrosciante applauso si è concluso l’incontro. Il piacere di stare e conversare assieme al nostro ospite si è prolungato in uno spazio di convivialità dove il professore ha confermato la sua grandezza umana con la disponibilità e simpatia manifestata.

Parliamone Ass. 8 Maggio - Ciclo di incontri settembre-ottobre 2024Venerdì 18/10/24 alle ore 19:30 si terrà l’ultimo incontro di questo ciclo di eventi sul tema della Identità, dal titolo (IN)VISIBILE. Presso il Club Nautico di Senigallia, Cristina Panicali converserà assieme alla fotografa Lina Pallotta, che attraverso il suo linguaggio fotografico cerca di evidenziare e far emergere ciò che non sempre vorremmo vedere o accettare.

Vi aspettiamo, come sempre, per riflettere assieme e confrontarci.
Gli incontri dei venerdì della cura sono ad entrata libera.
Le offerte per sostenerci, facoltative e benvenute.

da Collettivo Parliamone
associazione otto maggio

Commenti
Solo un commento
amarconi 2024-10-08 19:03:14
Ma per piacere, dire che due persone o gruppi diversi possono convivere è un concetto condivisibile ma dalla supercazzola scritta nell’articolo mi pare che si vada oltre. Non siamo tutti uguali, Il concetto di razze e ormai chiaro dai primi dell’800 semmai dobbiamo dobbiamo biasimare chi vuole farci tornare indietro di 200 anni, le persone che strumentalizzano il concetta di razza e diversità per ragioni politiche rivendendole come qualcosa di negativo. Se non ci fosse diversità non ci sarebbe l’uomo così come gli animali e le piante, che poi si possa cercare una convivenza e tutta un altra storia che non ha niente a che vedere con l’antropologo a, semmai i problemi sono culturali e politici.
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