Antenna Cavallo, il Comitato: “Il TAR non ha affatto confermato la posizione del Comune”
"Sospensiva non concessa solo perchè non c'erano più lavori da fermare, dato che Il Comune ha tenuto all'oscuro la cittadinanza"
Abbiamo atteso, inutilmente, una smentita a fronte delle seguenti dichiarazioni riportate sulla stampa e attribuite al sindaco Olivetti: “un giudizio ha confermato la posizione di un ufficio, senza che il comune ne prendesse le difese”. Non sappiamo esattamente a quale giudizio il sindaco Olivetti si riferisca, atteso che nessun giudizio vi è stato.
Il Tar, al quale abbiamo presentato ricorso dopo che il sindaco Olivetti ci ha invitato ad avviare un conflitto giudiziario (senza poi venire a difendere le ragione che pure di fronte a noi ha difeso con particolare veemenza), ha semplicemente preso atto che l’antenna è già stata realizzata. Pertanto, di fronte al fatto compiuto, il Tar – fatta espressamente salva una approfondita analisi delle questioni di merito sollevate dal Comitato sulle quale i giudici amministrativi non sono entrati nemmeno parzialmente – non ha concesso la sospensiva sul presupposto che non vi erano lavori da fermare. E questo perché il Comune ha tenuto all’oscuro la cittadinanza fino alla realizzazione del cantiere.
Nessuna conferma dunque da parte del Tar (che non si può tirare per la “giacchetta”) della posizione scivolosissima dell’ufficio urbanistica, vero dominus dell’intera istruttoria alla quale il Suap si è dovuto uniformare senza svolgere alcun approfondimento. La decisione dunque di autorizzare l’installazione dell’antenna nel punto più panoramico della città e nell’ambito della fascia di tutela ambientale, è tutta del Comune di Senigallia per il tramite dei responsabili dell’ufficio urbanistica, nell’ambito del quale le posizioni organizzative sono di nomina proprio del sindaco. Il quale, dopo aver confermato al Comitato che, dopo 4 anni di amministrazione, non esisteva un piano delle antenne, ha scaricato ogni responsabilità sugli uffici. Così rinunciando (non senza furbizia) a svolgere la funzione politica e amministrativa di sindaco.
Di fatto, Olivetti si pone come notaio civico di dinamiche burocratiche. Così facendo però, mostra il volto più deleterio della politica. Quella che non si assume responsabilità, non si espone (o pensa di non farlo) in attesa di salire sul carro del vincitore. Ma un sindaco dovrebbe sempre salire sul carro dei cittadini.
da Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio
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