“Con Glauco Gianfranceschi se ne va un altro personaggio legato alla storia del Musinf”
Un ricordo del professore scomparso e un abbraccio alla famiglia
Noi rimaniamo per ricordare chi ci lascia, avendo condiviso, discusso, costruito insieme progetti, magari insieme essersi impegnati a riaffermare un’identità storica, un’idea, un linguaggio.
Glauco Gianfranceschi ci ha lasciato, assieme a lui un altro personaggio legato alla storia del Musinf senigalliese se ne va.
Molti anni addietro, davanti al cavalletto di pittore “classico” il suo cavalletto nella sua stanza, che Carlo Emanuele Bugatti gli aveva messo a disposizione, ci siamo chiesti come la passione per la cultura visiva, preceduta da quella per la poesia e la letteratura, potesse di fatto restituirci l’interesse per il pennello, il tubetto di colore, la tela. Alcuni di noi dopo anni trascorsi nei Licei Artistici e nelle Accademie di Belle Arti ed altri decenni nelle varie cattedre, anche grazie al suo esempio, ritrovavano l’emozione della pennellata.
Anche lui aveva trascorso la sua vita a Scuola, ottimo insegnante di discipline letterarie, è ricordato in queste ore dai suoi alunni che lo raccontano con affetto, perché interpretava l’attività didattica con una umanità unica.
Di Glauco conservo un libello di estremo interesse realizzato con Massimo Marchini, “Obsolescenza Programmata” Divagazioni Poetiche e Fotografie Stenopeiche, edito per i Quaderni del Musinf. Ci impegniamo a riproporlo con una presentazione dedicata, in uno dei nostri appuntamenti laboratoriali.
Un abbraccio a Rosita e Lucia da tutto il Musinf di Senigallia.
Stefano Schiavoni
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