Campanile (Amo Senigallia): “Una domanda secca per il nuovo Ponte Garibaldi”
"Con la proposta ad 'S', Acquaroli sceglie la soluzione più facile senza documentarla ed Olivetti se ne lava le mani"
La soluzione ad “S” proposta per il nuovo Ponte Garibaldi è un vero obbrobrio urbanistico e storico non digeribile che sconvolge sia il disegno originale della città sia la viabilità attuale.
Immaginate “L Pont’ d’l Fiaton” moltiplicato per cinque in larghezza con le rampe di accesso ad “S” anziché ad “U” e con circa la stessa inclinazione, con due archi laterali alti 10 metri e stralli di acciaio. Ecco come sarà il ponte Acquaroli-Olivetti.
Acquaroli (Commissario e responsabile) ed Olivetti (Sindaco di Senigallia) sostengono la soluzione ad “S” adducendo motivi di sicurezza che avrebbero priorità su quelli estetici. Con questa motivazione chiudono la bocca a tutti: chi si azzarderebbe a sostenere il contrario? In realtà si tratta di una prospettiva ingannevole che vede Acquaroli scegliere la soluzione più facile senza documentarla ed Olivetti lavarsene le mani come spesso accade nelle decisioni più importanti che riguardano la città.
Alla base del problema c’è l’altezza minima che deve intercorrere tra la parte inferiore del ponte ed il livello massimo raggiunto dalle acque. Raggiunto quando? Nel passato, viene da pensare.
Si stanno spendendo soldi e se ne spenderanno tanti di più per realizzare vasche di espansione a monte di Senigallia in modo da evitare che “troppa” acqua arrivi in città. Queste vasche non c’erano “nel passato” ed il livello di piena è stato quello che è stato e se l’ultima volta si è allagato il campo Boario è stato grazie all’improvvida decisione di non installare le paratoie, come sempre fatto prima di Olivetti.
Non tenere conto delle nasciture vasche di espansione vuol forse dire che sono inutili? E se invece sono utili, “quanto” sono utili nella diminuzione della quota di piena? Che impatto hanno avuto sulla progettazione del nuovo Ponte Garibaldi? Quest’ultima è la domanda che Amo Senigallia pone al Sindaco Olivetti che sta appoggiando la soluzione ad “S”.
Risposta con calcoli e documentazione tecnica “per favore” in modo che chi se ne intende possa (eventualmente) controbattere. Se la faccia dare da Acquaroli e non faccia sempre il Don Abbondio di manzoniana memoria. Senigallia dovrebbe essere la “sua” città e dovrebbe difenderla a denti stretti senza che a decidere siano solo gli altri.
Alcune osservazioni a latere:
1) una soluzione di ponte mobile moderno (come ce ne sono a bizzeffe a Londra e San Pietroburgo) è mai stata presa in considerazione?
2) chi è il tecnico (se c’è) che ha avvallato l’abbattimento del ponte vecchio senza prima rispettare la procedura tipica di quando si deve verificare la sicurezza di un ponte in previsione di lavori di manutenzione o abbattimento?
3) Se a progettare l’obbrobrio ad “S” è la stessa struttura operativa che ha tenuto bloccato per due anni ed inutilmente il ponte del Vallone, stiamo proprio freschi;
4) le deroghe ci sono sempre quando ben documentate e convincenti. Al Ministero è stata illustrata adeguatamente la situazione oppure si è partiti dall’assunto proibitivo e non si è fatto nulla? Anche qui sarebbe il caso di pubblicare la richiesta di deroga con relative motivazioni;
5) il Sindaco Olivetti ha parlato di un concorso di idee per Ponte degli Angeli (che già esiste) ma non per Ponte Garibaldi (che ancora è da costruire). In entrambi i casi la competenza è della Regione e non sua. I ragionamenti dipendono dal piede con cui si tocca terra la mattina?
Gennaro Campanile
Consigliere Comune Senigallia
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