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“Quello del nuovo Garibaldi è un progetto insensato. Un altro ponte è possibile” – VIDEO

Le associazioni del territorio presentano la petizione contro la proposta di ricostruzione: "Già raccolte oltre ottomila firme"

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Macchine da giardino Mancinelli - Senigallia
Conferenza "No al progetto del nuovo ponte Garibaldi"

Le associazioni di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale di Senigallia: Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente – GSA, Archeo Club, Confluenze – Cultura, Ambiente e Società, Amici della Foce del Fiume Cesano hanno ribadito il corale “NO al progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia, con un impatto devastante al patrimonio storico architettonico del centro storico e che renderà caotica la viabilità cittadina”.

Lo hanno fatto con una conferenza stampa che ha illustrato le ragioni delle associazioni, le quali hanno anche lanciato una petizione online sulla piattaforma Change.org, che ha già raggiunto le ottomila firme: “La petizione – annunciano – che abbia mai raggiunto il maggior numero di adesioni nella regione Marche.

Nel video, l’on. Marco Lion, presidente di Italia Nostra Senigallia, ha spiegato ai microfoni di Senigallia Notizie come la proposta presentata ufficialmente per il rifacimento di ponte Garibaldi, danneggiato dall’alluvione del 15-16 settembre 2022 e poi demolito, si possa definire “Un progetto insensato”.

Queste invece, per punti, le dichiarazioni e le criticità rilevate dalle associazioni, che pongono infine anche la basi perchè si possa arrivare a una seconda ipotesi progettuale, avvalorata da quanto era contenuto “ma è stato incredibilmente accantonato” nella relazione illustrativa della società INTEGRA, incaricata di progettare il nuovo ponte Garibaldi.

Conferenza "No al progetto del nuovo ponte Garibaldi"Conferenza "No al progetto del nuovo ponte Garibaldi"

 

No al progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia

Un ponte sopraelevato ad arco con tortuose e ingombranti rampe di accesso, che non tiene conto dell’impatto devastante sul paesaggio storico-architettonico del centro storico. Già battezzato da sarcasmo dei Senigalliesi “il ponte a brugola”.

Progetto nuovo ponte GaribaldiProgetto nuovo ponte Garibaldi

Progetto nuovo ponte GaribaldiProgetto nuovo ponte Garibaldi

Il nuovo ponte sarà:

– elevato per quasi due metri sopra i parapetti del fiume; 

– la pendenza delle sue rampe, di poco inferiore al 10%, costituirà una barriera architettonica per i disabili e la viabilità ciclabile;

 

Il nuovo ponte impedirà il traffico su Via Rossini, all’altezza del Lavatoio “il Coppo” fino all’incrocio con via Montenero, rendendo ancora più caotica la viabilità cittadina.

La sua realizzazione porterà all’abbattimento dell’ultimo filare di pini presenti in via Rossini.

Viabilità caotica in via RossiniPini che sarebbero da abbattere in via Rossini

Le dimensioni fuori scala del ponte, rispetto al contesto, falsano l’equilibrio dei volumi e mettono in secondo piano il paesaggio urbano retrostante.

Il nuovo ponte sarà inserito sullo sfondo dei Portici Ercolani e del Foro Annonario

Con lo spostamento più a monte del nuovo ponte, verrebbe meno l’asse con Porta Mazzini, eliminando contestualmente l’originaria prospettiva visiva lungo via Cavallotti.

Lo stile architettonico del manufatto, più adatto per un contesto urbano moderno, contrasta violentemente con l’architettura storica del lungofiume, alterando il paesaggio urbano scaturito dalle ampliazioni della seconda metà del ‘700, quando vennero costruiti i portici Ercolani e il primo ponte con la porta di accesso alla città e alla piazza del Duomo.

Il nuovo ponte rappresenta una lacerazione della prospettiva architettonica di questa parte della città storica.

Infatti la linea dei Portici costituisce a tutt’oggi uno dei più importanti organismi identitari di Senigallia.

Visuale in cui si inserirebbe il nuovo ponte GaribaldiVisione prospettica su via CavallottiLinea dei Portici Ercolani in centro storico

 

Vincoli normativi esistenti

La prima condizione da porre alla base della progettazione del nuovo Ponte Garibaldi, sotto il profilo urbanistico ed architettonico, è costituita dal Vincolo di notevole interesse pubblico imposto con D.M. 14.09.1960 sulla zona urbana attraversata dal fiume Misa, considerata “quadro naturale di non comune bellezza, avente anche valore estetico e tradizionale”, caratterizzata dall’elevato livello d’integrazione tra le componenti antropiche (i Portici Ercolani) e quelle naturali (il fiume Misa).

 

Come giustamente rileva l’arch. Alberto Bacchiocchi:

“Oltre ai vincoli di carattere normativo, devono essere considerati quelli derivanti dall’analisi storico-urbanistica del contesto: essi restituiscono il riconoscimento di un complesso inscindibile e significante di relazioni tra la storia urbanistica dell’area, la qualità documentaria dell’architettura neoclassica che la sostanzia, le infrastrutture viarie “a scacchiera”, con le loro specifiche dotazioni (il Ponte), intrinsecamente integrate agli aspetti architettonicie paesaggistici.

Tale complesso inscindibile costituisce altresì, sinteticamente, una parte importante dell’identità urbana di Senigallia e non può essere frantumato con l’alterazione dei suoi storici legami, disponendo in modo del tutto arbitrario ed inutile alcune delle sue parti (il Ponte, le strade).”

 

Ci viene chiesto, impropriamente, se abbiamo ipotesi progettuali alternative da proporre.

Noi non siamo progettisti siamo della associazioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale della nostra città.

E’ compito delle pubbliche amministrazioni trovare le soluzioni migliori per realizzare manufatti funzionali e, insieme, inseriti armonicamente nel tessuto urbano della città e con la massima attenzione al contesto storico e architettonico in cui si va ad operare.

 

Nondimeno analizzando i documenti relativi al progetto del nuovo ponte Garibaldi abbiamo trovato che un altro progetto di ponte era possibile, c’era, ma è stato incredibilmente accantonato.

Si tratta della prima ipotesi di progetto contenuta nella relazione illustrativa della società “INTEGRA Ingegneria Territorio Grandi Infrastrutture” a cui è stato dato l’incarico di redigere il progetto del nuovo ponte.

Prima ipotesi di progetto per il nuovo ponte Garibaldi elaborata da INTEGRAPrima ipotesi di progetto per il nuovo ponte Garibaldi elaborata da INTEGRAPrima ipotesi di progetto per il nuovo ponte Garibaldi elaborata da INTEGRA

Estratto della relazione di INTEGRA per la progettazione del nuovo ponte GaribaldiEstratto della relazione di INTEGRA per la progettazione del nuovo ponte Garibaldi

 

Si sta imponendo invece una soluzione calata dall’alto, senza un congruo spazio di tempo per permettere la predisposizione di altre proposte progettuali, oltre che una riflessione e un confronto pubblico.

 

La città storica è un bene monumentale collettivo sedimentato negli anni e nemmeno l’amministrazione pubblica ne può disporre con superficialità e arbitrarietà.

 

Per questo chiediamo di ritirare subito il progetto presentato e di lavorare a nuove soluzioni, prevedendo un ponte che superi i problemi della piena e del franco idraulico con progetti, e eventuali sistemi di sollevamento, meno impattanti e costosi.

(Ponte Jacques-Chaban-Delmas, a Bordeaux,  composto da cinque campate di cui quella centrale, lunga 117 metri, in grado di sollevarsi fino a 53 metri al di sopra del livello del fiume e Ponte Camparini con martinetti a Torino)

Ponte Jacques-Chaban-Delmas, a BordeauxPonte Camparini con martinetti a Torino

 

Anche la semplicistica e pigra, per non dire cinica, giustificazione secondo cui “l’aspetto della sicurezza è prioritario rispetto a quello estetico”, ignora che qui non si tratta semplicemente di estetica, ma di alterazione dell’immagine storica della città, di uno sfregio all’identità collettiva dei senigalliesi.

La sicurezza della città, fino ad oggi palesemente poco tutelata, richiede sempre un approccio complesso altamente culturale e tecnologico, sia intervenendo a monte nel territorio, sia adottando soluzioni che siano assieme ambientalmente compatibili e più appropriate con il delicato tessuto storico di una città.

Commenti
Ci sono 4 commenti
giulianagianni1 2024-09-05 08:22:53
tutto chiaro e condivisibile.
apprezzo molto l impegno di tutti .
tuttavia un progetto si può contestare se almeno un elemento è fuori norma o decreto.
poi personalmente sono Dell idea che se critico qualcosa devo necessariamente proporre una o più alternative migliori .
avevo letto forse da qualche parte che sarebbe stato fatto ricorso formale agli organi competenti, è stato fatto ?
solo così se ne esce. l esperienza TAV insegna che l opinione pubblica con la semplice protesta non funziona .
salvaterre 2024-09-05 15:07:55
non funziona?
8.000 " votanti" che alle prossime amministrative si ricorderanno dell'ignavia di
certi amministratori....
giorgiobecci 2024-09-06 10:05:19
io farei un ponte levatoio che avrebbe anche la funzione di paratia. Dopo aver dragato il letto del fiume per 2 metri almeno dal Borgo Bicchia alla foce
giulianagianni1 2024-09-06 12:50:01
ovviamente gli 8k votanti alle prox elezioni dovranno valutare la competenza della
opposizione , oppure consegnare scheda bianca ?
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