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Coniugi di Polverigi in bici travolti e uccisi a Senigallia: l’ipotesi del colpo di sonno

A carico dell'automobilista 19enne di Cagli resta aperto un fascicolo d'indagine per omicidio stradale plurimo

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Incidente mortale al Ciarnin sulla SS 16

Proseguono le indagini e gli accertamenti, ed emergono le prime certezze, dopo il terribile investimento costato la vita, martedì 13 agosto 2024 a Senigallia, a Marco Torcianti e Sara Ragni, i coniugi di Polverigi che stavano percorrendo in bici la Statale Adriatica 16 tra Ciarnin e Marzocca, all’altezza del distributore di carburanti.

Come è noto, i due, rispettivamente di 46 e 36 anni di età e legati oltre che dal matrimonio anche dalla grande passione per il ciclismo amatoriale, sono morti sul colpo dopo essere stati travolti da una Mazda 2, che viaggiava in direzione opposta alle biciclette che ha invaso improvvisamente la loro corsia. Al volante un 19enne di Cagli, accanto a lui una ragazza.

A carico del conducente è stato aperto un procedimento, come prassi, per omicidio stradale plurimo, attraverso il quale gli inquirenti dovranno stabilire le cause della tragedia. Quello che era emerso già nelle ore e nei giorni seguenti è che il giovane automobilista non aveva nè bevuto alcolici, nè assunto sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida.

Si è quindi lavorato per accertare che il conducente non stesse utilizzando lo smartphone mentre guidava, fattore che avrebbe potuto distrarlo, inducendolo al cambio di traiettoria in strada. Anche questa eventualità è stata però esclusa, in quanto il telefonino del giovane, si è saputo, è stato ritrovato chiuso dentro uno zaino sul sedile posteriore della Mazda. Dalle analisi svolte poi sul dispositivo, non sarebbero emerse evidenze su un suo utilizzo nel momento dell’impatto.

Resta ancora aperta la possibilità del colpo di sonno come causa della sbandata e dell’investimento dei ciclisti: sul luogo dell’incidente era trapelato ufficiosamente, nelle ore seguenti, che non furono trovati evidenti segni di frenata; oltretutto, risulta che il 19enne, assistito dalla sua legale, abbia dichiarato agli inquirenti di non ricordare la dinamica di quanto avvenuto. Altra informazione che circola è che i due a bordo dell’auto fossero di ritorno dalla zona a sud di Ancona, dove sarebbero erano stati a vedere l’alba insieme: questa eventualità potrebbe avvalorare la tesi del colpo di sonno dopo una notte passata almeno parzialmente in bianco, dato che l’impatto mortale è avvenuto nella seconda parte della mattinata del 13 agosto.

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